Marco Carta sarebbe finito sul lastrico, secondo alcuni commentatori del web, e per questo avrebbe approfittato delle prestigiose magliette della Rinascente: cosa vi rende così sicuri, una sbirciatina sul conto corrente? O forse intendevate dire che è finito sul lastrico da un punto di vista psicologico?
Mentre il cantante, felice, saluta tutti da Mykonos proviamo a capire cosa c’è dietro un gesto simile. Come incide l’inconscio su determinate azioni, o scelte. Ne abbiamo parlato con Bruno Casinghini, psicanalista.
Prima lettura psicopatologica della cleptomania
“E’ il bambino che va al risarcimento dell’affetto non avuto. Quando i bambini rubano dal portafoglio della mamma lo fanno perché sono insoddisfatti, cercano un risarcimento – ha osservato Casinghini, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – il supermercato rappresenta la grande mamma, è per questo che si deve scavare sempre su una parte infantile.”
Seconda lettura della cleptomania
Marco Carta, a poche ore dalla vergognosa notizia, è stato intervistato dalla redazione del TG1, dove “gli è stato dato spazio – ha osservato Bruno Casinghini – lo abbiamo sentito cantare. Dietro a tutto questo c’è la solita furbata mediatica: è pubblicità negativa per lui, ma pur sempre pubblicità. Da alcuni giorni si parla soltanto di Marco Carta e Pamela Prati, ma le regole del mondo dello spettacolo sono queste: ci devi essere, se non ci sei non esisti, loro esistono e hanno rubato spazio agli altri.”
L’inconscio
Incontrare persone poco rassicuranti, accoglierle e continuare a ribadire a se stessi di essere alla ricerca di una relazione affettiva vera significa mentire a se stessi, ad esempio. Tornando al funzionamento dell’inconscio. Il cantante cagliaritano come può essersi trovato in una situazione simile, se non c’era nessuna cattiva intenzione? Bisognerebbe interrogare l’inconscio e “capire cosa c’è sotto”, queste le conclusioni del dottor Casinghini.
Il vincitore di Amici finirà in psicanalisi o continuerà a ribadire a se stesso di non avere colpe?