Ignazio La Russa, vice presidente del Senato (FdI), già Ministro della Difesa, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, sulle polemiche legate alla festa del 2 giugno.

Le critiche alla ministra della Difesa Elisabetta Trenta

Non è la prima volta che il ministro Trenta manca di rispetto alle Forze Armate ma per amor di patria siamo stati zitti, abbiamo fatto prevalere il dovere istituzionale. La decisione di dedicare la festa del 2 giugno ai migranti, ai rom, ai sinti, come dice il presidente Fico senza che la ministra ne abbia preso le distanze, ha fatto traboccare il vaso. La festa della Repubblica è di tutti gli italiani ma la sfilata militare credo vada dedicata alle Forze Armate, avviene così da sempre. Le malefatte di questo ministro sono tante, potrei raccontarne infinite. Per esempio non ha battuto ciglio quando il Presidente del Consiglio Conte ha rinunciato simbolicamente all’acquisto di cinque fucili per creare una borsa di studio per la pace e ha detto che avrebbe mandato quei cinque soldati senza fucili nelle retrovie a parlare di pace. I militari difendono la pace non quelli che stanno nelle retrovie che sono crocerossine e boy scout. I militari difendono la nostra libertà e la nostra indipendenza”.

Sul presidente della camera Fico che ha dedicato la festa del 2 giugno a migranti, sinti e rom

“Di Fico lo sapevo, da lui ci possiamo aspettare uscite di questo genere.  A dargli il la è stato il ministro Trenta che ha dedicato la festa della Repubblica all’inclusione, anche se poi ha cercato di aggiustare il tiro rivolgendo un pensiero ai militari feriti che sono sempre stati inclusi, anzi più che inclusi, perché rappresentano il massimo dell’amore verso le Forze armate. Se il ministro Trenta non avesse dedicato il 2 giugno all’inclusione, Fico non avrebbe potuto dire quelle cose. Il ministro poteva bacchettarlo, prendere le distanze, invece tutto fa tranne che difendere i valori delle Forze armate, che sono quelli della salvaguardia, della libertà, dell’indipendenza, della sicurezza dell’Italia”.

La strategia della ministra Trenta

“Le dediche del ministro Trenta e di Fico sono il frutto dei problemi che animano la coalizione giallo-verde. Eravamo in campagna elettorale quando il Ministro Trenta ha voluto dare un colpo a modo suo ai suoi alleati, a Salvini. Come se dedicare il 2 giugno all’inclusione, agli immigrati, ai rom e ai sinti come dice Fico, fosse una battaglia all’interno del governo. Il Ministro della Difesa e le Forze Armate non dovrebbero essere inseriti in queste polemiche meschine”.

La strategia di Fico

Fico ha un obiettivo molto preciso: rompere qualunque legame con Salvini e la Lega sperando in un governo M5S-Pd. Il partito dei Cinque Stelle, perché di un partito si stratta sia ben chiaro, ha molte affinità con la sinistra. Ecco perché non mi ha stupito quello che ha detto Fico, fa parte di una strategia nota da tempo. Non a caso il M5S non ha inserito Fico nella squadra di Governo ma è stato parcheggiato in un posto dorato qual è la presidenza della Camera. Chi è ministro, invece, chi è a capo delle Forze armate non può permettersi di comportarsi come Elisabetta Trenta in questi ultimi giorni”.

Sul centro destra unito

“Noi auspichiamo che gli italiani possano esprimersi per un Governo omogeneo, che non sia di do ut des, di contratto, di cani che litigano con i gatti e viceversa. Ma quando si tratta di valori importanti come quelli del 2 giugno, delle Forze Armate, della patria, noi non facciamo calcoli”.

Sull’Inter e il nuovo corso targato Antonio Conte

“Mi piace molto Conte, nonostante abbia un trascorso juventino. Queste sono cose che per un tifoso contano. Ma è uno juventino con il dente avvelenato, come l’Ad Marotta che ha scelto l’Inter probabilmente perché vede la società nerazzurra come l’unica alternativa credibile alla Juventus. Tecnicamente Conte non si discute, è tra i più bravi allenatori italiani. In Italia come lui vedo solo Ancelotti. Anche Luciano Spalletti è tecnicamente molto bravo ma non ha dimostrato di saper gestire il gruppo, i media, i tifosi con la stessa capacità con cui capisce di calcio. Non ero favorevole al ritorno di Mourinho, che per noi resta comunque il numero uno, perché non credo alle ministre riscaldate. Forza Inter e abbasso Fico!”.