Amianto nelle scuole: i numeri restano allarmanti. Il Presidente dell’ONA, Avv. Ezio Bonnani: “Problema da affrontare partendo dalle scuole”.

“E’ fondamentale affrontare e risolvere il problema amianto in Italia, dando priorità alle scuole, agli impianti sportivi e agli edifici pubblici, per evitare tutte le forme di esposizione alla fibra killer, e quindi realizzare la vera prevenzione che è quella primaria. In questo modo, si ammodernano le strutture, si aprono i cantieri, si crea lavoro e si tutela la salute e l’ambiente”. Le parole, che suonano tra l’auspicio e l’esortazione, sono state pronunciate dal Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’Avv. Ezio Bonanni, nell’ambito della conferenza promossa dallo stesso ONA e dal Comitato Nazionale Italiano Fai Play, “Sport e Scuola, Ambiente e Sicurezza: Via L’Amianto!” allo scopo di parlare dello stato di salute degli impianti sportivi afflitti dal degrado e dalla contaminazione da amianto fuori e dentro la scuola.

 

Questo incontro ha rappresentato un importante momento di confronto su una realtà preoccupante: 2400 scuole a rischio, con un bacino di 350.000 alunni e 50.000 docenti, secondo i dati ONA. Una riflessione è doverosa, ma, al contempo, è giunto il momento che le diverse istituzioni competenti possano scendere in campo e fare rete, con l’intento comune di difendere i ragazzi e le ragazze che quotidianamente vivono il mondo della scuola e quello dello sport. II binomio sport-ambiente costituisce un importante mezzo per la formazione dell’individuo e la creazione di quella cultura necessaria al rispetto della salute di ogni individuo.

Ruggero Alcanterini, Presidente del Comitato Nazionale Italiano Fair Play, nella sua dettagliata relazione ha poi ribadito che “il “No all’amianto!” in tutti gli impianti sportivi e scolastici d’Italia può e deve divenire un imperativo ed un simbolo della sostenibilità ambientale, che non prescinde dalla salubrità delle strutture. Occorre dare priorità all’emergenza amianto. Mai come in questo caso vale la massima “chi sbaglia paga!”.