Il sindaco di Livorno uscente Filippo Nogarin (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Sono d’accordo con Di Battista, inutile cercare un capro espiatorio e far volare teste, ma un’autocritica va fatta. Il nostro lavoro non è finalizzato al consenso e i risultati si vedranno sul medio termine. Dobbiamo scegliere quale Italia vogliamo: quella della Lega che crea suggestioni ma non dà risposte o quella che dà risposte concrete. Livorno? I cittadini hanno perso un’occasione, sono convinto che presto ci rimpiangeranno”
Sul flop del M5S alle europee e alle amministrative
“Io sono diventato sindaco nel 2014, quando Livorno e Civitavecchia furono i due capoluoghi di provincia che dettero al M5S un sospiro di sollievo considerando che le europee non erano andate bene –ha affermato Nogarin-. La crescita del M5S è sempre stata progressiva e costante, fino a queste elezioni europee. Noi abbiamo preso delle città molto complesse intercettando in quel periodo storico un forte malessere. E’ chiaro che prendere una città fortemente in crisi impone una conduzione rigida, non finalizzata alla ricerca del consenso e i cui risultati non si vedono nell’immediato. Se riportiamo questo ragionamento a livello nazionale, prendiamo un’Italia che ha faticato molto negli ultimi 10 anni e quindi ogni ricetta che viene applicata è difficile da essere comunicata e compresa. Molti di questi lavori che abbiamo avviato, avranno dei benefici sul medio-lungo termine che serviranno tantissimo sia alla città sia al sistema Paese. Se la politica si riduce semplicemente ad essere un contenitore vuoto che crea consenso e basta finisce che poi accadono cose irreparabili. Se in una città si continua a creare solo asfalto elettorale di un cm, si avranno sempre problemi sulle strade. Se c’è la possibilità di fare un intervento profondo, bisogna farlo anche se non trova consenso. Il minimo comune multiplo deve essere sempre l’onestà intellettuale”.
Sulla leadership di Di Maio
“Sono abbastanza d’accordo con Di Battista, non si deve sparare e cercare un capro espiatorio. E’ vero che si vince e si perde tutti quanti insieme, però bisogna anche sapersi assumere la responsabilità delle azioni. Alcune cose devono essere corrette perché il Movimento è cresciuto in fretta, un po’ di autocritica va fatta. Non bisogna necessariamente far volare teste, ma c’è la necessità di mettersi seduti e capire cosa si può fare di meglio. Non ci si può arroccare facendo finta che vada tutto bene”.
Sul governo Lega-M5S
“C’è un contratto e come tale ha prodotto effetti positivi e negativi. La stragrande maggioranza dei provvedimenti portati a segno sono tutti firmati M5S. La Lega ha fatto molto a livello mediatico, è stata capace di trasferire tanto anche dal punto di vista della suggestione. Dipende da quale Italia vogliamo. Se vogliamo un’Italia che continui a creare suggestioni ma non dà risposte, oppure un’Italia concreta. Per il bene della Nazione la scelta che è stata fatta andava fatta. Non sono nelle condizioni per dire se questo governo debba continuare”.
Livorno potrebbe andare alla Lega
“Questa città ha perso un’occasione, quella di dare a Stella Sorgente il risanamento amministrativo che era stato avviato. La città è stata rimessa in carreggiata e ha una visione politica, ma probabilmente questo non ha intercettato il consenso dell’elettorato. Non so se la Lega o il PD potranno smontare quello che è stato realizzato. E’ poco importante chi vincerà perché sono certo che faranno peggio di quello che è stato realizzato negli ultimi 5 anni e presto ci rimpiangeranno”