Arianna Passamonti e Giulia Fava. Era il 2017 quando queste due giovani italiane, promesse del sailing, conquistarono il bronzo nella flotta Ladies al campionato del mondo 420 in Australia. Pochi, forse, sanno che Arianna (20anni) e Giulia (19 anni), da bambine, erano avversarie. Gareggiavano su una barca singola, in lotta per conquistare il primo posto nelle regate. Mai avrebbero immaginato di essere compagne di squadra e salire su una imbarcazione doppia insieme. Eppure la vita sa sorprendere proprio quando ribalta le nostre aspettative e certezze; quando cambia i piani e sa, con maestria, far fiorire un’amicizia dalla stessa passione comune, quella per il sailing.

Ormai sono 5 anni che percorriamo questa strada l’una affianco all’altra e, finita l’attività giovanile under 19, abbiamo deciso di iniziare questa nuova avventura per realizzare il nostro più grande sogno. Ed è solo grazie al supporto e sostegno dell’Unicusano che possiamo provare a centrare i nostri obiettivi.”

L’Ateneo di Roma, infatti, si è impegnato a sostenere i sogni delle due giovani ragazze tesserate e iscritte in due circoli differenti: Arianna presso il Nauticlub Castelfusano, Giulia presso l’associazione velica Civitavecchia.

Sailing: le Olimpiadi di Parigi, il sogno in comune.

Mentre l’attività giovanile è stata svolta sul 420, da quest’anno Arianna e Giulia hanno adottato l’imbarcazione 49erFX. Gli allenamenti si svolgono a Civitavecchia, ma questa estate le due promesse si trasferiranno al Lago di Garda. L’Università Niccolò Cusano finanzierà il team fino al 2024, per permettere di realizzare il sogno delle olimpiadi di Parigi.

“L’Unicusano ci permette di svolgere la nostra attività velica a 360 gradi. Il budget messo a disposizione dall’Ateneo copre tutte le attività e le spese che abbiamo presentato in base agli obiettivi che vogliamo raggiungere.”

Unicusano Sailing Team: intervista a Giulia Fava ed Arianna Passamonti

Giulia e Arianna, come è nata la passione per il Sailing?

La mia passione per la vela è iniziata a 8 anni. Sono di Civitavecchia e vivendo ad un metro dal mare ho sempre avuto il desiderio di provare ad andare in barca (e se ci penso bene, volevo battere mio fratello); comunque, una volta salita, non sono più voluta scendere e ho fatto di questa mia passione il cuore della mia adolescenza” – afferma Giulia Fava.

Per me è stata pura casualità. In seconda elementare la mia classe ha aderito ad un progetto di Scuola Vela presso il Nauticlub Castelfusano a Ostia e, come Giulia, una volta iniziato è impossibile smettere.
Ho avuto la fortuna di incontrare persone fantastiche che mi hanno aiutato a crescere sia come atleta che come persona, e con il tempo mi sono resa conto che il mare è parte di me e che sono veramente felice quando sono su quella barca insieme a Giulia che con gli anni è diventata come una sorella.” – ha continuato Arianna Passamonti.

Per cosa vi state allenando attualmente?

Nel nostro grande progetto, l’obiettivo finale sono le Olimpiadi del 2024, ma in questi anni le tappe da affrontare sono tante. L’obiettivo di stagione è arrivare al Campionato Italiano di Settembre, il più preparate possibile per competere al meglio contro ragazze che hanno già anni di esperienza su questo tipo di imbarcazione.

Terzo posto nella flotta Ladies, al campionato del mondo 420 – 2017 in Australia. Quali sensazioni avete provato prima del traguardo? E alla proclamazione?

Il campionato del mondo in Australia, come quello in Cina, pochi giorni prima, sono state esperienze che ci porteremo dietro tutta la vita. Sono il coronamento di tutta la nostra attività giovanile sul 420. Siamo partite con la consapevolezza che potevamo dire la nostra e così abbiamo fatto.
Le emozioni provate sono indescrivibili, all’arrivo l’abbraccio tra di noi, con i nostri allenatori, la premiazione, salire sul podio con la bandiera italiana sono stati momenti di pura felicità e, forse proprio quella soddisfazione di riuscire a raccogliere quello che con tanti anni di allenamento avevamo seminato, ci ha dato la conferma di intraprendere questo percorso ancora più grande.

Come vivete i momenti della gara? Vi capita di essere agitate?

La tensione c’è sempre e nella maggior parte dei casi è necessaria per avere la carica giusta. La nostra fortuna è che facciamo quello che più amiamo e credo sia il motivo per cui affrontiamo ogni regata, un passo alla volta, uscendo in mare con la consapevolezza che proveremo a “dire la nostra”. Ovviamente più andremo avanti e più le sfide saranno importanti, ma cercheremo di avere il sorriso ed approcciare in modo sereno e con grande grinta ogni prova e tutto questo è possibile grazie all’equilibrio che con gli anni si è creato tra l’equipaggio.

Nel sailing si richiede equilibrio e forza fisica… da donne, come vi approcciate a questo sport?

Nella vela, soprattutto su questi tipi di imbarcazione l’equilibrio e la forza sono fondamentali e importanti quanto tattica e strategia; per poter rendere al meglio è necessaria una buona preparazione. David Bondì é il nostro preparatore atletico che quotidianamente segue e controlla il lavoro in palestra/bici.

In futuro, vi piacerebbe competere con altre tipologie di imbarcazione a vela?

Quest’anno abbiamo cambiato tipo di imbarcazione. Le differenze tra il 420 e il 49erFX sono veramente tante, sia nel portare la barca sia come approccio alla regata. Per ora il desiderio è solo di diventare professioniste e sapere il più possibile sul 49erFX, poi in futuro chissà…

Avete obiettivi di carriera universitaria?

Entrambe studiamo e vogliamo continuare a farlo cercando di conciliare tutto. Dando precedenza alla vela, i momenti liberi sono pochi, ma, con una buona organizzazione, si ha tempo anche per studiare.

Arianna: “io vorrei conseguire il prima possibile la laurea in Scienze Motorie per poter decidere se prenderne una seconda in Economia o iscrivermi direttamente al master in Management dello Sport. “

Giulia: “A breve finirò il Liceo Classico e ho già deciso di iscrivermi alla facoltà di Scienze Naturali.”

E sogni nel cassetto?

Il sogno più grande è riuscire ad arrivare alle Olimpiadi e l’Unicusano ci ha permesso di provare a realizzarlo.

Alla fine del Liceo, tutti siamo chiamati a scegliere la strada da intraprendere per costruire il futuro. Sono poche le persone che decidono di fare dello sport la propria vita; e nella vela, oltre alla voglia, i fondi che servono per poter realizzare questo percorso sono tanti, troppi. In Italia, pochi se non nessuno è disposto ad aderire ad un progetto del genere, perciò un ringraziamento enorme va all’Unicusano che ha veramente cambiato le nostre vite e ci permette di poter realizzare i nostri sogni.

A vele spiegate! Questo è il nostro augurio per Arianna e Giulia e, allo stesso tempo, l’invito anche per noi tutti a inseguire il vento della passione che muove il nostro essere e i nostri sogni, a lasciare la terra ferma e a sfidare le onde della vita…

 

***Articolo a cura di Michela Crisci***