Mario Adinolfi, Presidente del Popolo della Famiglia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Salvini dice che è cattolico ma bestemmia e non va a messa, è come se lui iniziasse un comizio col rosario e lo finisse bestemmiando. Non è come dire: sono milanista ma non mi piace Gattuso. Lui ritiene di potersi mettere la maglietta del cristiano e che questa cosa non costi nemmeno il sacrificio di passare 40 minuti a messa la domenica. Faccio un appello a Salvini: da oggi non bestemmiare più. Negli ultimi 10 giorni di campagna elettorale i partiti si sono rincorsi sulle proposte per la famiglia, poi il giorno in cui il cdm doveva riunirsi per dare il via libera al decreto famiglia l’hanno rimandato”
Sul rosario di Salvini
“Ho sentito Salvini dire: io sono profondamente cristiano ma bestemmio, non vado a messa. Dire queste cose fa ridere, ma è anche indice di una superficialità clamorosa. Non è come dire: sono milanista ma non mi piace Gattuso. Gli ricordo che essere cristiano implica il non bestemmiare e andare a messa. E’ come se lui iniziasse un comizio col rosario e lo finisse bestemmiando. Poi gli hanno chiesto: ma l’hai mai detto un rosario in vita tua? E lui: no, non so nemmeno come si fa. Lui ritiene di potersi mettere la maglietta del cristiano e che questa cosa non costi nemmeno il sacrificio di passare 40 minuti a messa la domenica. Tutti siamo peccatori, ma quei 7 milioni di cattolici praticanti credono in qualcosa. Questo implica anche che siano un po’ creduloni. Quando Di Maio dice che farà il decreto famiglia i cattolici gli credono e fanno male. I governi che si dichiarano pro famiglia. non hanno mai presentato un disegno di legge a sostegno della famiglia naturale. Negli ultimi 10 giorni di campagna elettorale i partiti si sono rincorsi sulle proposte per la famiglia, poi il giorno in cui il cdm doveva riunirsi per dare il via libera al decreto famiglia l’hanno rimandato. Salvini eviti questa commistione tra fede e politica, non è un gioco. E’ un humus profondo, un sentore nazionale che non può essere strumentalizzato. Anche il peggiore degli atei, quello che odia la Chiesa, sa che comunque è un soggetto che ha a che fare con le radici profonde di questo Paese. E faccio un appello a Salvini: da oggi non bestemmiare più”.