Massimiliano Valeriani, assessore alla politiche abitative, urbanistica e ciclo dei rifiuti alla Regione Lazio, è intervenuto a Radio Cusano Campus. Nella trasmissione “Cosa succede in città”. Ha parlato dello sfratto bloccato dall’Ater alla signora Maria Pia di Casal Bruciato, dell’emergenza abitativa a Roma, del Pd e del rapporto con il M5S.
Sullo sfratto bloccato alla signora Maria Pia di Casal Bruciato
“Quando l’Ater è venuto a conoscenza delle condizioni di salute della signora Maria Pia c’è stato un consulto con noi della Regione e abbiamo deciso di sospendere lo sfratto. La signora non ha nulla da temere. Ci è sembrato giusto dare quella solidarietà e sensibilità per risolvere il problema. Se non ci fosse stato tutto questo clamore non ne avremmo parlato, alcune cose si fanno ma non si raccontano”.
Sull’incontro della sindaca Raggi con la signora Maria Pia
“Le Istituzioni hanno bisogno di fare fatti e non conferenze stampa. Non sapete quanti casi analoghi a quello della signora Maria Pia dobbiamo gestire! Non si fa politica attraverso l’effetto annuncio. Avevamo dato indicazioni già 24 ore prima all’Ater di sospendere lo sfratto della signora Maria Pia, siamo rimasti colpiti quando da questo blitz della sindaca. Il provvedimento è dell’Ater e il Comune non c’entra nulla”.
Sul rilancio dell’edilizia residenziale pubblica
“Siamo impegnati in un grande sforzo per rilanciare dell’edilizia residenziale pubblica. Abbiamo approvato una delibera in Giunta che impegna 30 milioni di euro per la realizzazione di 350 appartamenti. Stiamo facendo un lavoro straordinario per fare i cosiddetti frazionamenti, ossia trasformare grandi appartamenti che oggi non incontrano l’utenza media. Gran parte degli alloggi dell’Ater e quelli comunali sono stati realizzati negli anni ‘70/80, quando la tipologia delle famiglie era diversa. A volte abbiamo appartamenti così grandi che non possono essere assegnati. La nostra filosofia è quella di investire risorse per trasformare i un appartamento in due appartamenti e dare soluzioni e risposte alle tante signore Maria Pia”.
Sulle periferie di Roma
“Dobbiamo capire perché scoppiano le rivolte. Le sofferenze delle periferie non si risolvono con paternali o pacche sulla spalla. Ma risolvendo i problemi, dando una risposta in termini quantitativi all’offerta di alloggi a chi ha bisogno di una casa. E la Regione Lazio è in prima fila in questo grande progetto di rilancio nei prossimi tre anni sull’emergenza abitativa. Siano convinti che sia necessario trovare le risorse e le attenzioni da parte dell’amministrazione comunale per curare le periferie. Perché un giardino malridotto, una scarsa illuminazione, il degrado, l’abbandono sono elementi che condizionano o aumentano il disagio delle periferie. E dare risposte, soprattutto, in termini economici, perché è evidente che nelle periferie si concentrano le fasce sociali che vivono con maggiore disagio l’incertezza quotidiana. Non è la semplice questione delle case date a rom, francamente mi sottraggo alla guerra degli ultimi contro i penultimi. Se tutti facessero la loro parte, se la città fosse più curata, più governata, forse le nostre periferie avrebbero meno problemi. Purtroppo si stanno condensando nelle periferie tutte le problematiche che alimentano il disagio di coloro che abitano in periferie. Ed è un problema che sento molto perché io vengo dalla periferia e conosco bene la sua realtà”.
Il Pd riparte dalle periferie
“Il Pd riparte dalle periferie perché altrimenti non c’è più il Pd. L’unica possibilità che abbiamo per rilanciare una risposta democratica e civile in questo paese come alternativa all’egoismo e al razzismo di Casapound e alla Lega di Salvini è tornare nei luoghi del disagio, provare ad occuparci dei problemi delle persone che vivono quel disagio, prevalentemente si concentrano nelle periferie, e passa anche attraverso azioni simboliche, come quella della riapertura di circoli, sezioni del Partito Democratico perché dove non ci sono gli spazi vengono occupati da altri. A Casal Bruciato la semplice riapertura di un circolo del Pd sia una risposta molto più incisiva, concreta di tante altre che ho ascoltato in queste settimane. Significa che c’è un impegno da parte nostra nel tornare in quel pezzo di città, che da molto tempo non vede impegnato in prima fila Il Pd. Per noi questa è una sfida, un sfida nazionale ma anche governo per la città di Roma”.
Sulle polemiche con il M5S in Campidoglio sul piano rifiuti elaborato dalla Regione
“E’ stata una polemica surreale, si sono confusi un po’ i ruoli. Il compito di togliere l’immondizia dalla strada, trattarla e smaltirla non è della Regione ma del Comune. E sul piano dei rifiuti c’è solo la Regione Lazio che produce qualcosa”.