Stefano Lulli, segretario romano di Ospol Csa, sindacato dei vigili urbani, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente. Ha commentato gli scontri tra tifosi e polizia prima della finale di Coppa Italia tra Lazio e Atalanta che hanno coinvolto agenti della polizia municipale e i mezzi.

Sugli scontri prima della finale di Coppa Italia

“E’ l’ennesimo episodio, condanniamo i teppisti, la violenza di quei tifosi che non sono tifosi ma noi come sindacato diciamo basta. E’ necessario che la polizia municipale venga equiparata alla polizia di Stato da punto di vista previdenziale e assistenziale, vogliamo lo stesso statu giuridico contrattuale”.

Sulla condizione della polizia municipale di Roma

“Il servizio allo stadio da sempre rientra nell’ordine pubblico, ma non viene riconosciuto alla polizia locale in quanto il loro servizio dovrebbe essere quello di regolare il traffico. Invece sappiamo che non è così. Il determinate manifestazione, come un evento sportivo importante, la regolamentazione del traffico rientra in materia di ordine pubblico. Abbiamo uno status ibrido, siamo a metà strada tra un poliziotto e un impiegato comunale. Ci crea tanti problemi, soprattutto in materia di tutele. Rispetto ai poliziotti abbiamo tutele completamente diverse, dal punto di vista previdenziale, assistenziale, di risarcimento del danno fisico. Non possiamo accedere alla pensione privilegiata ad esempio, tolta da Mario Monti a tutti i dipendenti pubblici e la polizia municipale è considerata dipendente pubblico. La sindaca Raggi, il comandante del corpo e tutti i sindaci, così non facciamo torto a nessuno, ci impiegano in base alle loro necessità”.

Non siamo vigili urbani ma poliziotti locali

“Il cittadino che ha tra i 50 e  i 70 anni si ricorda il vecchio vigile urbano, quello che regolava il traffico a piazza Venezia per intenderci. Ma quella figura si è evoluta, è cambiata, abbiamo più poteri.  Non siamo vigili urbani ma poliziotti locali, in tutto e per tutto e chiediamo lo status di polizia. Il Governo attuale, come quelli precedenti, fa fatica a riconoscerci questo status giuridico, analogo a quello della polizia di stato. Non vogliamo essere celerini ma guardie di città.

Lo sciopero

“Vogliamo essere equiparati da punto di vista contrattuale, previdenziale e assistenziale alla polizia di stato. E’ una querelle che va avanti da anni. La nostra organizzazione sindacale ha organizzato per il 21 giungo uno sciopero nazionale a Roma. Tutte le forze politiche ne sono a conoscenza, vogliamo che si arrivi nel più breve tempo possibile a una legge di riforma della polizia municipale. E’ anche per il bene dei cittadini”.

Trattamento economico in occasione di eventi importanti

“Quando ci sono eventi importanti, come quelli sportivi, non sono previste maggiorazioni a livello economico, facciamo spesso gli straordinari ma questo dipende dalla mancanza di personale, quando c’è carenza di personale il comando è costretto a far fare dei doppi turni.  Se vogliamo dirla tutta, prendiamo meno di un impiegato comunale, abbiamo un’indennità giornaliera di disagio di 3 euro e 20, mentre ad esempio chi sta a uno sportello dell’anagrafe nel prende 5”.

Sulla proposta della sindaca Raggi di far pagare alle società di calcio il mantenimento dell’ordine pubblico

“Quello che dice la sindaca lo trovo giusto ma c’è una legge che dice che i servizi di alcuni eventi che non sono considerati di interesse pubblico ma privato (e una partita di calcio è di interesse privato) devono esser pagati da chi organizza la manifestazione. Ma fa fatica a decollare, Roma non ha ancora un regolamento. Sindaca Raggi, fate questo regolamento sui servizi a pagamento. Per esempio in questi giorni siam impegnati negli Internazionali di Tennis al Foro Italico, questo servizio è pagato dal Comune, o meglio dai contribuenti. I soldi dovrebbe tirarli fuori chi li organizza. Per una partita di calcio la polizia locale mette circa 250 persone, un numero considerevole”.