Secondo la Coldiretti sarebbero 2,6 milioni le famiglie italiane che vivono in territori esposti al rischio di alluvioni. Colpa dei cambiamenti climatici che, hanno reso sempre più fragile il Paese. Un’analisi diffusa in occasione della premiazione del primo concorso fotografico “Obiettivo Acqua”, promosso da Coldiretti, Anbi e Fondazione Univerde.
Circa il 91% dei comuni sono a rischio di alluvioni o frane, con Emilia Romagna, Liguria e Umbria tra le regioni più colpite
Sono circa il 91% i comuni a rischio di alluvioni o frane. Un numero che arriva al 100% per Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata, Calabria e Val d’Aosta. Abruzzo e Lazio hanno rispettivamente il 99,7% e il 98,7% dei centri a rischio. In fondo alla classifica si piazza, invece, il Veneto, dove i comuni in pericolo sono “appena” il 64,6%. Secondo la Coldiretti, il fenomeno delle alluvioni viene aggravato dal consumo di suolo con l’abbandono delle campagne e la cementificazione. Infatti, negli ultimi 25 anni il 28% delle campagne è sparito a causa della costruzione incontrollata di edifici. L’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, causa il fenomeno dell’impermeabilizzazione del terreno che non riesce ad assorbire l’acqua aumentando il rischio di inondazioni.
Secondo la Coldiretti, si possono contrastare questi episodi con la sistemazione e la pulizia straordinaria degli argini dei fiumi affiancati ai progetti di ingegneria naturalistica. Allo stesso tempo serve un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca.
fonte DIRE