Marketing: i trucchi della grande distribuzione. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Luigi Gabriele, responsabile Affari Istituzionali di Adiconsum.

“Niente viene lasciato al caso nei grandi supermercati”, ha affermato Luigi Gabriele. I prodotti vengono posizioni in punti strategici perché il consumatore possa vederli prima di altri e acquistare. Idem gli odori, “il forno sta all’inizio del supermercato non perché ci stanno facendo un regalo. L’odore delle baguette e la musica incidono sulla vendita. Se c’è tanta gente, la musica veloce ci permette di accelerare l’acquisto in modo da accelerare la spesa. Quando c’è pochissima gente si mette una musica rilassante, tranquilla.”

La vista

Da non sottovalutare l’importanza della vista nel processo di acquisti. “Il colore dei prodotti scontati è molto forte, attira di più l’attenzione del consumatore. Su una scritta in nero risalta di più – ha osservato l’esperto – anche il trucchetto del 99 si basa sulla vista: tu dici 4,99 invece sono 5 euro. Con questi trucchetti inganniamo la nostra capacità all’acquisto, inganniamo il cervello.” 

Marketing: appostare un prodotto in un determinato punto degli scaffali del supermercato è un altro trucco che colpisce più sensi. “Un prodotto a vista d’occhio, che corrisponde all’altezza dei tuoi occhi, è la prima cosa che noti, quindi posizioneranno i prodotti che vogliono vendere – ha sottolineato Gabriele – ad altezza occhi troviamo anche i prodotti che piacciono ai bambini, che ci inducono a spendere.”

Stop volantini cartacei

I tempi sono maturi per smettere di promuoversi attraverso i volantini cartacei. “Potremmo produrre ossigeno per 250mila persone all’anno – si è congedato il responsabile Affari Istituzionali di Adiconsum – chi vuole ricevere informazioni sulle promozioni si faccia mandare una mail, o un messaggio Whatsapp. Non siamo più nelle condizioni di sprecare: ho deciso di boicottare tutti quelli che si promuovono tramite volantino, ho deciso di non acquistare prodotti che hanno un packaging invadente. Tanto packaging corrisponde a poca qualità. Dove c’è tanta carta, tanta plastica, tanto spreco, non c’è molto da mangiare all’interno.”

 

 

 

 

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