Pietro Giulio Mariani, Direttore della Croce Rossa di Roma è intervenuto ai nostri microfoni per parlare dei licenziamenti collettivi a cui andranno incontro circa 60 persone a causa del DL sicurezza.

Licenziamenti collettivi alla Croce Rossa di Roma

“E’ una scelta obbligata perché la ristrutturazione del modello di accoglienza previsto ha fortemente limitato i servizi anche da un punto di vista qualitativo riducendo il numero delle ore dei professionisti essenziali per poter garantire i percorsi di integrazione delle persone migranti e riducendo anche il numero dei lavoratori che sono il punto di riferimento delle persone; a questo si aggiunge la riduzione dei fondi pro capite che non permette la sostenibilità del servizio stesso: il fondo previsto per la gestione dei migranti ad oggi varia in base alla tipologia del centro quindi anche al numero di persone che vengono ospitate. Un centro che può ospitare dalle 50 alle 300 persone ad esempio, il pro capite ammonta all’incirca a 25/26 euro. Alla luce di ciò saranno 60 circa le persone che perderanno il posto di lavoro alla Croce Rossa di Roma ma noi siamo soltanto una goccia in mezzo alle centinaia di persone che non avranno un futuro a causa di questa ristrutturazione: noi abbiamo visto il nostro operato sempre come una missione umanitaria e di inclusione sociale per le persone che sono arrivate nel nostro Paese: garantire dei percorsi con dei professionisti, anche psicologici e di sostegno, era essenziale… Una serie di professionalità che purtroppo si disperde a causa di questa ristrutturazione e che fa così perdere di colpo tutto l’operato svolto fino ad oggi.”

Appello alle Istituzioni

“Chiedo di riflettere profondamente sulle conseguenze che queste interruzioni di percorsi di integrazione porteranno: sono un danno non solo per le persone che hanno subìto dei traumi nei loro Paesi di origine ma sarà un duro colpo anche per gli operatori che perdono il loro posto di lavoro e di conseguenza anche per tutte le loro famiglie. Oltretutto il Dl sicurezza porterà sicuramente a un aumento del degrado e di insicurezza che vivremo nelle nostre strade a causa di gente lasciata allo sbando e in balìa di se stessa.  Invito la politica a riflettere e a cercare una soluzione alternativa che possa venire incontro a tutte quante le necessità, sia quelle dell’attuale indirizzo politico ma anche delle persone che hanno lavorato diligentemente e affrontato un fenomeno emergenziale che ha richiesto un alto dispendio di energie da parte di tutti i professionisti. Nel frattempo tutto tace da parte delle Istituzioni, a noi della Croce Rossa di Roma non ci ha cercato nessuno, non credo che abbiamo contattato quella Nazionale… La Prefettura ne ha preso atto ma esistono centinaia di situazioni come la nostra di licenziamento collettivo e quindi altro non possono fare se non applicare la procedura indetta dal Ministero. In sostanza tutto tace dalle Istituzioni ma noi stiamo cercando in tutti i modi di garantire questi posti di lavoro avviando altri servizi ma purtroppo non è così facile ricollocarne così tanti e in così poco tempo.”