Secondo il rapporto ”Il Valore della filiera italiana del cibo” di Coldiretti e Filiera Italia, i posti di lavoro nel filiera del cibo Made in Italy sono cresciuti del 33,3%. Si tratta di un incremento quadruplo rispetto al dato generale dell’intera economia. Un incremento che rischia di essere minacciato dai nuovi annunciati da Trump.

Sono 1,3 milioni le persone che lavorano nella filiera italiana del cibo

Il rapporto è stato presentato al Forum di Tuttofood a Milano dal presidente del Censis Giuseppe De Rita con la presenza, tra gli altri, del premier Giuseppe Conte. Presenti anche il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il Consigliere delegato Filiera Italia Luigi Scordamaglia. Il numero delle persone impiegate tra agricoltura e industria alimentare è passato in soli 5 anni da 980mila a 1,3 milioni. Questo è avvenuto in parte grazie all’abilità del settore di rinnovarsi di continuo in risposta alle nuove esigenze alimentari dei consumatori.

Ma il numero diventa molto più elevato se si considerano anche gli addetti della distribuzione commerciale e tutto il settore della ristorazione. Un settore che ha saputo ristrutturarsi nel post-crisi ridisegnando la sua composizione interna. Tutto ciò è stato realizzato attuando un piano sia a livello produttivo che a livello lavorativo. Lo dimostra, in primis, il boom fatto registrare dalle esportazioni agroalimentari. Dal 2008 ad oggi le esportazioni sono salite da 23,6 miliardi a 41,8 miliardi di euro.

Vino, formaggi e salumi sono tra i prodotti più esportati all’estero

Nella feroce selezione degli anni successivi alla grande crisi del 2008, la filiera del cibo e i suoi protagonisti ne sono usciti dunque come uno dei più importanti motori potenziali di nuova crescita, anche per le regioni meridionali tradizionalmente piu’ lente.

In testa alla classifica dei più esportati si piazza il vino, con un valore di 6,2 miliardi e una crescita del 56,9%. Altri risultati si sono ottenuti per agrumi, latte e formaggi, carni e salumi. Germania, Francia e Stati Uniti i principali paesi dove vengono esportati i prodotti del Made in Italy. Gli Usa sono il terzo Paese più importante per l’Italia come destinazione delle esportazioni agroalimentari ma, sono soprattutto il mercato dove si e’ verificato l’aumento maggiore. Un risultato sul quale pesa ora la minaccia dei dazi annunciati dal presidente americano Donald Trump sui prodotti europei. La black list vale 11 miliardi di euro e comprende anche importanti prodotti di interesse nazionale.

                                                                                                                                                        fonte DIRE