Lavoro: la quantità di morti bianche registrate durante lo scorso 2018 fa pensare ad una regressione della gestione del mercato del lavoro. Ne abbiamo voluto parlare a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, col professor Emilio Reyneri dell’Università Milano Bicocca.

I rischi dei lavori poveri

“Da noi esiste una grande quantità di lavori poveri, che riguardano il mercato dell’edilizia, l’agricoltura, dove accadono le morti bianche – ha affermato Reyneri – quanto al caso dei giovani nella ristorazione teniamo presente che i livelli contributivi sono bassi a causa dell’eccessivo lavoro sommerso. Il salario basso diventa un’arma di ricatto per quel settore, e non solo. Il mercato del turismo è uguale.”

Domanda e offerta

Lavoro: c’è molta richiesta e poca offerta. “L’elevata disoccupazione esistente è causata da un eccesso di persone che cercano lavoro rispetto alla reale possibilità esistente. Questo squilibrio tiene basse le retribuzioni – ha sottolineato Reyneri – la produttività non cresce dal 1995, non perchè i lavoratori non si dedichino al lavoro, ma perché le imprese restano piccole e la capacità di pagare da parte degli imprenditori rimane ridotta.”

Sicurezza, stabilità e qualità: questi i problemi da risolvere. “Se ci fosse qualità il problema della sicurezza e della stabilità non esisterebbe, e sarebbe meno rilevante. In Italia, tra le donne è molto diffuso il tempo parziale, ma è un tipo di occupazione non buona – ha osservato l’esperto dopo poco – si tratta di persone lavorano a cinquecento euro al mese, e lo fanno involontariamente.”

 

Soluzioni

Lavoro: per uscire dal circolo vizioso sopra descritto è necessaria una crescita culturale della popolazione. “La popolazione italiana è poco istruita, abbiamo una percentuale di laureati che corrisponde a poco più della metà della comunità europea – si è congedato il professore Reyneri – una popolazione più istruita fa funzionare meglio l’economia e la società.”

 

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