Mario Adinolfi, presidente del Popolo della famiglia, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano “Accusa di eresia al Papa? Niente di nuovo, ogni Papa che prova a fare riforme serie si ritrova a fronteggiare coloro che hanno atteggiamenti più tradizionalisti. Tendine per coprire croci? Il crocifisso è radice della nostra cultura, volerla sradicare è come evirarsi. La Moretti non ha colto che nel proferire quella frase si consegnava al senso del ridicolo. Siri? In qualsiasi Paese del mondo ci sarebbero state le dimissioni immediate di Siri, in Italia abbiamo avviato la solita penosa tarantella. Conte non è un arbitro imparziale, è stato nominato dal M5S e risponde al M5S, ma dopo le europee le cose cambieranno”

Sul caso Siri

 “La vicenda è stata tirata fin troppo per le lunghe –ha affermato Adinolfi-. Non servivano tre settimane di tensione di questo tipo prima di arrivare alla decisione di Conte. A me sembra che Conte risponda prevalentemente al M5S, anche perché è stato indicato dal M5S come premier, quindi non è un punto di equilibrio perfetto. In qualsiasi Paese del mondo ci sarebbero state le dimissioni immediate di Siri, in Italia abbiamo avviato la solita penosa tarantella. Andare a fare il peana perché Conte ha detto un’ovvietà, cioè che non si può fare pressione per un interesse particolare, non mi sembra un atto da grande statista, in qualsiasi altro Paese del mondo sarebbe considerata un’ovvietà. Dopo le europee le cose cambieranno. Non credo che Salvini al 35% col M5S al 20% non penso che si farà più dettare le regole da Conte, quindi ci sarà tutt’altro scenario”.

Sulle parole di Alessandra Moretti riguardo le tendine nei cimiteri per coprire le croci

 “Il crocifisso è radice della nostra cultura, nazionale e europea. Voler sradicare questa radice è come un atto di evirazione, è semplicemente senza senso. Non ha mai afflitto nessuno un crocifisso in un’aula scolastica, di tribunale, tantomeno in un cimitero. Se vuoi eliminarlo con la tendina motorizzata hai un problema serio con la radice del tuo essere. La Moretti si è resa conto che dicendo quello che ha detto, anche se riportava l’iniziativa di un sindaco, ha riportato una cosa che attiene al non senso. La cosa grave è quanto senso del ridicolo ci sia in questa proposta. La Moretti non ha colto che nel proferire quella frase si consegnava al senso del ridicolo”.

Sull’accusa di eresia a Papa Francesco

Non c’è un Pontefice che sia rimasto scevro dall’accusa di eresia, la differenza è che ora abbiamo i social che rilanciano le cose. Il documento non ha una particolare rilevanza, se non per il fatto che mette insieme tutte le accuse che finora sono state rivolte a Papa Francesco e le utilizza per formalizzare l’accusa di eresia. Ogni Papa che prova a fare riforme serie si ritrova a fronteggiare coloro che hanno atteggiamenti più tradizionalisti. Anche se il pontificato di Francesco è estremamente più conservatore rispetto ad altri, come quello di Paolo VI. Il magistero di Francesco è in piena continuità con Giovanni Paolo II e Bendetti XVI. Un corpo intellettualistico di persone che soffrono per ragioni anche di natura personale reagisce in una maniera che poi il mondo social fa esplodere, ma in sostanza non succederà niente con questo documento di accusa”.