Genitorialità: il materno e il paterno non sono scissi dalle evoluzioni sociali e culturali che si sono susseguite nel tempo, e Letizia Ciancio in “Essere padre, essere madre” racconta tutto nel dettaglio. Il libro, Armando Editore, è un fascinoso viaggio dalle origini matriarcali della cultura europea ad oggi. 

Abbiamo ospitato l’autrice a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, per amplificare la visibilità dei contenuti e condividere con gli ascoltatori la bellezza dell’avvicendarsi del potere maschile e femminile. “La genitorialità è una rivoluzione – ha spiegato la dottoressa Ciancio – il passaggio da figlio a genitore prevede l’elaborazione di un lutto, è una transizione identitaria importante.”

I figli aggiungono, o tolgono, risorse?

Genitorilità: gli sconfortanti dati sul calo demografico fanno riflettere, e portano ad avanzare ipotesi sulle cause del problema. I figli, di fatto, sono una risorsa? “Aggiungono soft skills – secondo Letizia Ciancio – i bambini hanno i loro tempi, imparare a rispettarli significa fare un passo indietro e accettare un’alterità. La coppia, al momento in cui subentrano i figli, deve mantenere distinti i piani affettivi. Sono dimensioni che si intersecano, ma che se non vengono mantenute distinte possono essere causa di conflitti.”

Il futuro

Alla luce di quanto ribadito, è evidente che “nel 2050 saremo 7 milioni di persone in meno. Il figlio è un faro che dà sicurezza, è un punto di stabilità – ha sottolineato Ciancio – tutto è globalizzato, amplificato, il genitore deve riportare i confini entro i quali muoversi. Il padre, soprattutto, determina le regole a livello psicologico, questa assunzione di responsabilità è importante. Sono loro che oggi stanno entrando in una dimensione di dolcezza, e si trovano in intimo conflitto con l’archetipo del maschio forte, e virile, che non deve chiedere mai. Ho scritto questo libro pensando a loro e al grande disagio che percepisco negli uomini.”

 

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