La giornata internazionale per la Libertà di stampa 2019 si svolgerà ad Addis Abeba, in Etiopia, dall’1 al 3 maggio. L’iniziativa Unesco, osservano i difensori dei diritti umani, intende premiare gli sforzi compiuti dal governo etiopico. Secondo Reporters sans frontie’res (Rsf) fino ad aprile 2018 l’Etiopia era uno dei primi Paesi al mondo per numero di giornalisti incarcerati. Nell’ultimo anno, invece, neanche un cronista è stato incarcerato.
Il nuovo primo ministro ha fatto della libertà di espressione un principio fondamentale
Un passo avanti notevole, sostengono gli esperti, dovuto alle politiche del primo ministro Abiy Ahmed, salito al potere un anno fa. Abiy ha, infatti, scarcerato tutti i dissidenti politici, i giornalisti e gli attivisti arrestati nel corso delle proteste contro il governo precedente. Ha inoltre avviato il dialogo con tutte le forze politiche, incoraggiando i gruppi ribelli a mettere da parte le armi e unirsi al dibattito politico.
Il ‘World Press Freedom Day’ si celebrerà nel quartier generale dell’Unione africana ad Addis Abeba, e si concentrerà sul tema ‘I media per la democrazia: giornalismo ed elezioni all’epoca della disinformazione’. Sarà discusso anche il ruolo dei giornalisti nel sostenere i processi di pace e riconciliazione, la corretta informazione sui cambiamenti climatici e l’incolumità dei cronisti.
Dall’Etiopia, gli organizzatori della giornata internazionale lanciano anche un messaggio ai Paesi africani, molti dei quali sono risultati tra i peggiori nell’ultimo report sulla libertà di informazione diffuso da Reporters sans frontie’res. Ben 22 su 48 Paesi inseriti nella classifica di ‘cattiva’ e ‘pessima libertà di espressione’ si trovano nell’Africa subsahariana.
La Somalia detiene il triste primato di giornalisti uccisi nel 2018, ben tre. Molti casi di arresti arbitrari, processi giudiziari e violenze contro gli operatori dell’informazione sono stati registrati poi in Tanzania, Zimbabwe, Mauritania, Repubblica democratica del Congo, Liberia e Centrafrica.
Fonte DIRE