Irene Pivetti, candidata con Forza Italia alle elezioni europee, è intervenuta ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

 Sulla sua candidatura alle europee con Forza Italia. “Sono molto contenta di questa candidatura, sono grata ad Antonio Tajani per avermi chiamato –ha affermato Pivetti-. Sono nata nella Lega e non rinnegherò mai la mia stagione in quella Lega che portava avanti valori del federalismo e della libertà economica, oggi invece la sicurezza ha preso talmente il sopravvento che la Lega è diventata un partito di destra. La Lega di allora era un partito estremista di centro. Adesso la priorità assoluta è il contrasto di povertà quindi dobbiamo mettere chi genera benessere e sviluppo nelle condizioni di farlo, aiutare le imprese. Queste sono elezioni europee, io credo nel PPE voglio un’Europa moderata e rafforzare il PPE che in Italia è rappresentato da Forza Italia. La Lega rappresenta quelli che l’Europa la vogliano disfare. L’Italia ha bisogno di far parte di una realtà più grande, dobbiamo fare dell’Europa quello che deve essere, cioè casa nostra. Oggi gli elettori votano in maniera diversa su diversi livelli di rappresentanza. A livello nazionale la situazione è quella che vediamo, abbiamo un governo carioca, anche nel senso del fantasista del calcio che fa cose creative ma alla fine le prende anche. In Europa abbiamo un altro scenario da mettere in campo, dobbiamo riformare il PPE perché chi ha governato in Europa finora ha fatto tanti errori anche per l’assenza del contributo italiano. Basta stare fuori dalla porta a mendicare che ci spostino un parametro, cambiamoli questi parametri”.

 Sul memorandum d’intesa con la Cina. “Abbiamo fatto bene, anche se abbiamo firmato un brodino allungato, che ha solo un valore simbolico. Poi i contenuti di quegli accordi sono abbastanza risibili. In questi mesi ho sentito tante sciocchezze di persone che si dicono esperte di Cina perché hanno mangiato gli involtini primavera. Tutti quelli grossi vogliono colonizzare il resto del mondo, queste sono le dinamiche della storia. Il punto è, noi che siamo piccoli, come possiamo preservare il benessere del mio popolo? Mi siedo a questo tavolo, ma guai a chi si permette di svendere gli asset nazionali. Qualunque entrata tu fai nel mio Paese deve essere a beneficio del mio Paese. Come italiani dobbiamo assumere in Europa la leadership delle relazioni con la Cina”.

Sul possibile ritorno della Lega nel centrodestra. “In politica non si può mai dire cosa può succedere perché nessuno aveva scommesso su un governo Lega-M5S. Io dico che sarebbe necessaria un po’ più di cultura politica, consapevolezza di come funzionano le istituzioni e a che cosa servono. Cultura politica vuol dire consapevolezza del ruolo serio delle istituzioni. Non si può continuare ad andare avanti col sistema del governare per decreti, non c’è più una legge fatta dal Parlamento negli ultimi 20 anni”.

 Su Salvini. “Salvini l’ho conosciuto quando abbiamo fatto le amministrative di Roma, prima non lo avevo mai conosciuto. L’ho visto crescere in questi anni crescere televisivamente. E’ molto efficace nella comunicazione, ovviamente ciascuno ha il suo stile e anche il suo target d’età. Io ho un’età diversa e quindi forse le persone che guardano a me frequentano meno i social rispetto a quelli che guardano a Salvini”.