Laura Garavini Senatrice del Partito Democratico ai nostri microfoni per parlarci di un evento molto interessante che riguarda l’Europa.
L’Europa che vogliamo
“Si terrà il 24 aprile a Piazza Montecitorio dalle 16 alle 19. Ci saranno un centinaio di ragazzi provenienti da tutta Europa per sollecitare giovani ed adulti a votare in favore dell’Europa per garantire la sua sopravvivenza. Tanti la mettono in discussione, c’è qualcuno addirittura che vorrebbe abolire del tutto il progetto europeo non capendone l’importanza e la gravità di una cosa del genere. Bisogna sostenere questi ragazzi e noi come parlamentari vogliamo riceverli perché è un’iniziativa alla quale dar voce: scenderemo in piazza con loro, manifesteremo in favore dell’Europa anche attraverso dei giochi di piazza, da fare come bambini ma anche come adulti e avremo con noi anche i candidati alle Europee dei diversi schieramenti che risponderanno a dubbi e quesiti. Credo che sarà proprio un bel momento! Una giornata nuova, simpatica e bizzarra per sostenere una bella iniziativa promossa dai ragazzi che sostengono la causa dell’Europa, che per tanti anni abbiamo dato per scontata ma che ora non lo è più poiché c’è molta gente che la mette in discussione.
Domani scenderanno in piazza molte forze politiche: noi abbiamo invitato tutti ma alcuni ancora non ci hanno risposto. La lega manca all’appello. Non mi stupirei se decidessero di non partecipare.”
La lotta alla mafia
“Per quanto riguarda l’inchiesta per corruzione sul sottosegretario Siri credo che si dovrebbe assolutamente dimettere perché sta alla responsabilità delle forze politiche assumere delle posizioni chiare nei confronti della mafia e per il ruolo importante che Siri ha. E’ importante pretendere da lui un passo importante che spazzi via qualsiasi ombra.
Questa è una vicenda che tocca lo stesso governo e sarebbe importante da parte di quest’ultimo non usare due pesi e due misure come invece fa questa forza politica e il M5S che fa grandi proclami quando si tratta di anti mafia ma poi quando si tratta di esponenti della stessa loro forza politica fa orecchie da mercante.
Nel febbraio 2015, intervenendo sulla Huffington Post denunciai la presenza di pagine Facebook che inneggiano al fascismo e contestato il fatto che Facebook non le rimuova. A seguito di questo articolo sono stata minacciata da parte di esponenti dell’estrema destra che hanno diffuso un appello a fucilarmi divulgando una mia foto sui social media. Di questi tempi si assiste a un fenomeno sempre più pressante che interessa i social media, considerati un vero e proprio veicolo di odio, razzismo, fake news… E’ la propagazione delle peggiori forme di violenza. Nel 2015 la mia denuncia fu l’inizio di un fenomeno che purtroppo rischia di assumere dimensioni sempre più gravi e drammatiche: la Polizia Postale riuscì a risalire agli autori ed è in corso un atto processuale.”