Nei giorni scorsi è arrivata la notizia che il Vaticano ha deciso di aprire un’indagine interna per far luce sul giallo Emanuela Orlandi, la ragazza romana di 15 anni scomparsa il 22 giugno 1983. La Segreteria di Stato infatti dopo quasi 36 anni ha autorizzato per la prima volta l’apertura di indagini specificando che gli accertamenti sono legati alle verifiche su una misteriosa tomba al cimitero teutonico.

Una nuova indagine

Se ne è parlato nuovamente a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus. Al microfono di Fabio Camillacci, l’avvocato Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha fatto alcune precisazioni importanti: “L’apertura di un’indagine interna in Vaticano è già qualcosa. Avrei preferito che questo fosse avvenuto 2 anni fa quando presentai l’istanza a nome della famiglia Orlandi. La cosa normale –ha detto l’avvocato Sgrò- sarebbe stata aprire un’inchiesta subito, non due anni dopo. E visto che questo non è avvenuto, noi in questi due anni abbiamo continuato non solo a chiedere alla Santa Sede ma a fare anche indagini difensive nostre. Non ci siamo mai fermati, per cui i recenti sviluppi sono il frutto di 2 anni di durissimo lavoro.
Anzi, le dirò di più, sono quasi 3 anni visto che la prima richiesta di accesso agli atti la presentai al Segretario di Stato circa 3 anni fa. Un’istanza in cui chiedevo di avere copie della documentazione in possesso della Santa Sede: ma non mi è mai arrivato nulla. Una richiesta peraltro reiterata più volte. E comunque, in tutto questo tempo, se le indagini la magistratura vaticana non le ha fatte, le abbiamo fatte noi. Ovviamente –ha aggiunto l’avvocato della famiglia Orlandi- nei limiti che comporta il fatto che noi non siamo magistrati. Quindi, abbiamo potuto solo acquisire delle informazioni, alcune pubbliche, ma purtroppo molte altre private, in cui la persona individuata parlava con noi ma con l’obbligo di non rivelarne l’identità.

La famiglia presentò tre anni fa la richiesta di accesso agli atti

E questo è un grosso limite per chi fa indagini difensive. Tengo a precisare che tutto questo e le nostre relative istanze, non riguarda solo la misteriosa tomba nel cimitero teutonico vaticano ma anche altro. Cioè riguarda l’intera vicenda relativa alla scomparsa di Emanuela Orlandi e tante persone che sono state coinvolte. Si tratta di persone che dicono di aver sentito, o altre che dicono non c’entro niente ma mi hanno detto”. Poi alla domanda su che tempi si prevedono adesso per questa indagine interna in Vaticano, l’avvocato Laura Sgrò ha risposto: “Mettere insieme la parola tempi e la Santa Sede è una contraddizione in termini, proprio ontologica.
Noi speriamo che si attivino prima possibile. Comunque approfitto per ringraziare dai microfoni di Radio Cusano Campus il cardinale Tarcisio Bertone, che si sarebbe reso disponibile a farsi ascoltare dalle autorità vaticane. Adesso spero che questa disponibilità la diano tutti i cardinali e tutte le persone che io ho chiesto che venissero interrogate; e lo facciano anche alla svelta perché di anni ne sono già passati 36. Il Vaticano –ha concluso l’avvocato Laura Sgrò- ha sicuramente un carteggio di quello che è accaduto il 22 giugno 1983. Condividiamolo, torniamo a 36 anni fa e facciamo insieme analisi per capire cosa è successo a Emanuela Orlandi. Ma dobbiamo farlo tutti quanti insieme, noi e il Vaticano”.