A 46 anni dal rogo di Primavalle, quando un commando di Potere Operaio appiccò il fuoco in via Bernardo da Bibbiena provocando un incendio nel quale morirono i figli dell’allora segretario della sezione locale del Msi, Mario Mattei, la giunta capitolina di Virginia Raggi ha deliberato la denominazione ufficiale del parco del quartiere a “Stefano e Virgilio Mattei: vittime della violenza politica”. Da qualche mese però l’associazione Fratelli Mattei è stata sfrattata dalla sede storica in zona MarconiGiampaolo Mattei, Presidente dell’Associazione Fratelli Mattei, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente.

Sulla Giunta Raggi

Purtroppo l’amministrazione capitolina è totalmente sorda alle nostre richieste d’incontro e di dialogo –ha affermato Mattei-. Forse è un’amministrazione che non apprezza la nostra trasversalità. Non è logico il loro comportamento. Ho letto che alcuni dirigenti del Patrimonio sono stati condannati dalla Corte dei Conti proprio per quanto riguarda la vicenda dell’Associazione fratelli Mattei perché non avrebbero fatto un percorso cristallino su questa situazione. Io spero di essere contattato al più presto per avere la possibilità di spiegare la mia versione. Giuridicamente, è vero, io ero un abusivo, però abbiamo sempre chiesto un contratto legale, una posizione legalizzata e nessuna giunta dal 2009 in poi ha mai voluto regolarizzarci. Il fatto di essere abusivi ci limitava anche negli eventi, per questo abbiamo sempre chiesto di essere regolarizzati, avremmo potuto fare molte più attività con un contratto regolare. Alla sindaca Raggi faccio un appello, chiedo solamente un dialogo per risolvere questa situazione. La soluzione è politica, se c’è la volontà politica si può trovare”.

Sull’evento di lunedì al liceo Gasman

 “Lunedì è successo un fatto veramente eccezionale, dopo 46 anni siamo tornati nel quartiere Primavalle a ricordare Stefano e Virgilio in una scuola, il liceo Gassman che ringrazio moltissimo per averci permesso di ospitare l’evento –ha affermato Mattei-. Ogni volte che parliamo di quegli anni i ragazzi all’inizio sono un po’ spaesati, poi però con i nostri racconti e le nostre esperienze di vita, alla fine si sentono coinvolti e conoscono per la prima volta, loro malgrado, la storia contemporanea del loro Paese e della loro città, che purtroppo la scuola non tratta per niente. I ragazzi rimangono coinvolti, nel percorso che facciamo con loro gli diamo la possibilità di creare un prodotto finale, fanno soprattutto montaggi video, fotografie, una piccola produzione della loro esperienza e tirano fuori cose veramente inaspettate. Queste nuove generazioni, criticate perché sempre attaccate al cellulare, quando vengono coinvolte danno delle risposte splendide. E’ stato emozionante. Abbiamo creato un piccolo evento che serve non soltanto ad onorare la memoria di Stefano e Virgilio, ma a trattare il periodo degli anni di piombo”.