l viceministro dell’Economia Laura Castelli (M5S) è intervenuta ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sulla situazione economica. “Poco alla volta abbiamo cambiato la direzione della politica economica e stiamo cominciando a vedere i primi frutti, ad esempio sulla produzione industriale –ha affermato Castelli-. Ci siamo presi tutti gli improperi delle altre forze politiche e dei sapientoni che pensano di avere tutte le ricette e invece ci hanno portato a questa situazione”.

Sulla patrimoniale. “La storia della patrimoniale mi fa sempre sorridere. Il M5S l’ha sempre odiata, per varie ragioni economiche, è un sistema economico che non funziona. Però ogni tot i giornalisti ci tornano su e riscoppia il caso patrimoniale perché è una di quelle cose che fa paura alle persone. Ridurre la propensione ai consumi tout court è sbagliato, è meglio fare una riforma dell’irpef come stiamo per fare per dare un sostegno al ceto medio”.

Aumento iva. “Tria dice una cosa fondamentale, sarebbe bello se anziché tassare il reddito si tassassero i consumi. L’aumento dell’iva lo scongiuriamo, stiamo lavorando per non aumentarla”.

Sulla riduzione del cuneo fiscale. “Abbiamo già cominciato su questa strada, in legge di bilancio abbiamo ridotto il cuneo fiscale attraverso la riduzione delle quote inail. Abbiamo lasciato tutto questo margine all’imprese. Poi con Confindustria e le altre associazioni di categoria abbiamo scritto il decreto crescita, ci sono dati che riguardano le piccole medie imprese che sono in aumento a differenza di quanto viene raccontato”.

Sul reddito di cittadinanza. “Ci abbiamo messo diversi mesi per montarlo realmente, io ero in prima linea con il ministro Di Maio. Sono soddisfatta perché abbiamo costruito uno strumento innovativo che andrà al passo con l’innovazione tecnologica del Paese. Anche la parte dei controlli è stata costruita molto bene, tant’è che ora ci attaccano perché l’hanno chiesto in pochi. Quando lavoravo ai Caf vedevo anche gente che si vergognava a chiedere i sussidi, ma non credo sia questo il caso perché abbiamo fatto una carta che è uguale alle altre, non è che c’è scritto sopra ‘povero’. Poche richieste perché tante persone lavorano in nero? Man mano che escono i dati sulle richieste si possono fare queste riflessioni, se fosse così, questa è una misura che fa anche emergere il nero”.

Sulla flat tax. “Ridurre la pressione fiscale al 15% per tutti direi che numericamente è abbastanza impossibile, oltre al fatto che se si mette un’aliquota sola ci sono problemi di equità e anche di costituzionalità. Siamo d’accordo con la Lega che bisogna ridurre la tassazione dell’irpef e in questo c’è una gradualità che abbiamo già impostato”.

Sul ‘questo lo dice lei’ a Padoan. “Qualche mese fa guardavo Otto e mezzo e la Gruber ha detto la stessa frase a Berlusconi e mi sembra che nessuno abbia discusso questo normale intercalare. Padoan è una persona che stimo professionalmente. L’attacco mediatico contro di me arrivò due giorni dopo, forse perché si stavano iniziando a dire delle verità che danno fastidio. I meme? Li ho visti, bellissimi. Quello che mi ha divertito di più è quello sull’ultima cena”.