Massimo Bagnoli, coordinatore della Consulta nazionale dei Caf, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Bagnoli (Consulta Caf): “Molti si vergognano di chiedere il reddito di cittadinanza. Il problema è sicuramente più marcato in Veneto, ma noi l’abbiamo riscontrato un po’ in tutta Italia. Il timore è soprattutto nei piccoli centri dove ci si conosce di più. Oggi siamo a poco più della metà delle richieste rispetto alla platea stimata dal governo, questo dipende anche dal fatto che c’è una parte di cittadini che risulta in difficoltà ma che in realtà lavora in nero”
In Veneto poche richieste per il reddito di cittadinanza perché ci si vergogna?
“Il tema della dignità è molto delicato –ha affermato Bagnoli-. Il fatto di vergognarsi di chiedere il reddito di cittadinanza è sicuramente più marcato in Veneto, ma noi l’abbiamo riscontrato un po’ in tutta Italia. Il timore è soprattutto nei piccoli centri dove ci si conosce di più. Bisognerebbe interrogarsi se la misura del reddito di cittadinanza risponda pienamente, anche dal punto di vista morale, alla sofferenza diffusa che c’è in questo Paese oppure bisogna sforzarsi di trovare un sistema che riconosca dignità a tutti anche a quelli che hanno più bisogno. Forse le stime dei beneficiari sono state eccessive oppure c’è dell’altro. Oggi siamo a poco più della metà delle richieste rispetto alla platea stimata dal governo. Sicuramente c’è una parte di questo Paese che risulta in difficoltà, ma che in realtà ha dei guadagni non tracciabili. Bisognerebbe assumere iniziative in questo senso perché se c’è del sommerso, se c’è un’evasione fiscale esagerata, vuol dire che bisogna fare delle azioni concrete per recuperare queste risorse”.