Torre Maura, il magistrato Alfonso Sabella, ex assessore alla legalità del Comune di Roma, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Episodio indicativo della situazione di Roma: i penultimi che se la prendono con gli ultimi. Tra quelli che protestano c’è sicuramente una parte di cretini razzisti. Da troppo tempo le periferie della capitale sono abbandonate a se stesse, lo fece anche Marino. Da parte della giunta Raggi c’è stata una colpevole superficialità in questa operazione, non si può affidare tutto alla burocrazia che tratta i rom come numeri e non come persone. Complotto contro Raggi? Ho letto uno degli ultimi bandi per la manutenzione delle scale mobili, le aggiudicazioni sono tutte con ribassi fuori mercato. Ci potranno essere tutti i complotti di questo mondo, ma sicuramente ci sono responsabilità dell’amministrazione”

Sulle proteste dei residenti contro i rom al quartiere Torre Maura a Roma

 “Quello che è accaduto a Torre Maura è indicativo della situazione della capitale: i penultimi che se la prendono con gli ultimi –ha affermato Sabella-. Il problema è che non ci dovrebbero essere né penultimi né ultimi nel nostro Paese. Sicuramente c’è una parte di odio razziale, una parte di cretini c’è tra quelli che protestano. Al di là di questo, il problema è che da troppo tempo le periferie di Roma sono state abbandonate a se stesse. Se c’è una colpa dell’ex sindaco Marino è stata quella di non aver compreso per un certo momento che Roma è ben oltre quei 200mila abitanti che vivono all’interno delle mura aureliane, Roma è molto altro ed è proprio questo altro che viene ignorato. Per quanto riguarda l’operazione Torre Maura c’è stata una grande superficialità del Comune. Ora c’è uno scaricabarile: lo ha fatto quello, lo ha fatto quell’altro. Operazioni di questo tipo hanno un rilievo politico, vanno concordate e programmate, la politica non può rimanere assente e affidare tutto alla burocrazia, la burocrazia deve solo applicare delle regole. E’ la politica che deve illuminare la burocrazia e non mi pare che in questo caso sia stato fatto. La burocrazia purtroppo a Roma non tratta quelle persone come esseri umani, ma come numeri, si parla di ricollocamento. La nostra giunta, con l’assessore alle politiche sociali Danese, aveva fatto la scelta politica di rimettere al centro l’individuo, tutto questo è stato dimenticato. Quando abbiamo fatto lo sgombero dell’Hotel Kursaal ad Ostia, su ogni nucleo familiare era stato fatto uno studio, un approfondimento sulle prospettive di quel nucleo familiare, su dove fosse meglio ricollocarlo. Erano state fatte scelte individuali, non scelte di massa. E’ chiaro che se un quartiere sempre più abbandonato a se stesso, senza decoro, senza illuminazione, con la mondezza, si vede arrivare anche queste persone dice: ma perché sempre a me i problemi? La burocrazia può anche non pensarci a questo, è l’amministrazione comunale che deve dare l’indirizzo politico e non l’ha fatto. Dividerli in piccoli gruppi può servire magari ad evitare qualche cassonetto bruciato, qualche cretino che arrivi a cavalcare la protesta, ma quello che non risolvi è il problema degli esseri umani che ci sono dentro. Il problema è dove collochi queste persone e che prospettive hai per loro”.

Secondo la sindaca Raggi la sua giunta è ‘sotto attacco’

 “Ho letto uno degli ultimi bandi per la manutenzione delle scale mobili, le aggiudicazioni sono tutte con ribassi fuori mercato –ha dichiarato Sabella-. Ci potranno essere tutti i complotti di questo mondo, ma sicuramente ci sono responsabilità dell’amministrazione. La centrale unica di committenza sarebbe stata l’inizio della soluzione, era predisposta, bastava una firma di Tronca, poi è stata messa in un cassetto, non si sa perchè. Se dobbiamo comprare 15 sedie per 15 consiglieri municipali, non facciamo 15 bandi per una sedia, ma un bando per 15 sedie”.