L’arrivo del maltempo sarà una vera e propria benedizione per l’agricoltura. Al Nord le precipitazioni sono dimezzate di circa 15 miliardi di metri cubi in meno di acqua rispetto alla media stagionale nel trimestre invernale 2019. Lo dice la Coldiretti in riferimento all’arrivo della perturbazione proveniente dal Nord Europa che riporta la neve sulle Alpi e la pioggia nella Penisola.
La pioggia è un elemento fondamentale per l’agricoltura stagionale
Inutile dire quanto sia importante la pioggia per l’ecosistema. Le precipitazioni servono per ripristinare le scorte di acqua sulle montagne, negli invasi, nei laghi, nei fiumi e nei terreni asciutti, per lo sviluppo primaverile delle coltivazioni. Gli acquazzoni e i temporali sono al contrario deleteri perché danneggiano le coltivazioni.Ed è per questo motivo che l’annuncio della grandine ha preoccupato non poco gli agricoltori. I chicchi si abbattono sulle verdure e sui frutteti in fiore e spogliano le piante.
Il maltempo arriva dopo caldo anomalo e siccità, soprattutto al Nord. Proprio per questo era scattato l’allarme per le semine primaverili di granturco e altre coltivazioni di stagione. Da un lato infatti il “bel tempo” ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale. Dall’altro, però, la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità.
Gli eventi climatici degli ultimi tempi dimostrano una tendenza alla tropicalizzazione. Tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ed intense. Anche il rapido passaggio dal sole al maltempo con sbalzi termici significativi è una conseguenza diretta del clima anomalo. Quella del clima è una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
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