Famiglie: a poche ore dalla conclusione del World Congress of Families e da un possibile contro – congresso, che vedrà protagonisti i nuclei formati da genitori dello stesso sesso, è necessario riportare all’attenzione comune le trasformazioni che le famiglie stanno vivendo.
Abbiamo voluto parlarne su Radio Cusano Campus, con Alessandra Minello, demografa sociale dell’Università di Firenze, partendo dall’archiviazione del ddl Pillon enunciata dal sottosegretario Vincenzo Spadafora. “Bisogna vedere se l’affermazione verrà confermata, al momento è soltanto un’asserzione molto forte – ha osservato Minello – lo stesso Salvini è intervenuto nuovamente dichiarando il ddl Pillon è un buon punto di partenza per la riforma del diritto di famiglia, di cui è promotrice la Lega.”
Come costruire il cambiamento?
Se è vero che riscriveranno nuovi testi a favore delle famiglie, “sarebbe auspicabile una maggiore presenza della figura paterna e maschile in famiglia. Al momento non ci sono le condizioni strutturali e culturali, le dimissioni volontarie femminili sono dovute alla difficoltà di conciliare famiglia e lavoro – ha spiegato la demografa Minello – viviamo in una società in cui c’è un forte sbilanciamento del part time a favore delle donne. Queste, più che gli uomini, dedicano tempo al lavoro in famiglia: il gap è altissimo. L’abbandono del lavoro, causato anche dalla scarsa partecipazione maschile al congedo parentale sfavorisce le donne.”
Ostacoli
Famiglie: il cambiamento non si realizza per motivi di natura “culturale e strutturale – si congedata Alessandra Minello – si pensa che il padre debba dare priorità alla carriera e che la donna debba gestire la casa e la famiglia, ad esempio, a sfavore della parità. La famiglia sta vivendo trasformazioni epocali di cui la politica e il pensiero comune devono tener conto.”
Basti pensare alle due donne della Marina Militare che hanno deciso di sposarsi, soltanto per citare l’ultimo caso di diversità in ordine cronologico.