“Ho solo portato l’attrezzatura per sciare ai bambini in Marocco, non mi sento un eroe.” esordisce così Nico Valsesia ai nostri microfoni, per parlare del suo progetto Let’s ski together.

Let’s ski together

“Mi trovavo in Marocco per sciare, perché anche li contrariamente a quanto si possa pensare ci sono le montagne innevate che consentono di praticare questo sport e vedevo molti bambini e ragazzi scendere dalla cima con del materiale di fortuna, con degli sci ricavati da delle tavole di legno inchiodate le une alle altre ad esempio… In Italia ci sono tanti bambini che sono scontenti di praticare lo sci, che non si divertono e che magari vengono costretti dai propri genitori durante la settimana bianca a dover per forza provare a sciare e quindi magari comprano loro tanta attrezzatura e materiale che poi non viene più utilizzata. Ecco, vedendo invece i bambini africani praticare questo sport con molta passione ma non avere i mezzi per poterlo fare come si dovrebbe, mi sono rivisto bambino e così ho pensato di provare a raccogliere materiale per lo sci che non viene più usato e portarlo in Marocco per cercare di far felice qualcun altro. E così è stato. Ho lanciato una raccolta fondi e in poco tempo ha riscosso un enorme successo, cosa che non avrei mai pensato potesse accadere. Consideriamo anche che c’è solo una stazione sciistica con quattro impianti ma non è nuova, è dismessa e comunque costa dieci euro, una somma che non tutti hanno a disposizione.

Inizialmente non è stato tutto rose e fiori perché ho dovuto scontrarmi con la parte burocratica. Avevo raccolto talmente tanto materiale, compresi sci da gara che quando sono arrivato la prima volta sono stato fermato e ho avuto subito paura che mi avessero voluto rubare tutto per poi rivenderlo quindi per un po’ di tempo ho avuto qualche difficoltà, ho dovuto letteralmente litigare con qualcuno del posto ma poi, come ovunque, se si ha ragione e si continua a restare fermi sulle proprie posizioni alla fine si riesce ad ottenere un buon risultato e questo è ciò che è accaduto dopo qualche settimana e che sta continuando ad oggi, con sempre più persone che vogliono aiutarci e che dimostrano di essere molto solidali.”