In Italia non esiste una legge che tuteli le persone vittime di omofobia. Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gaycenter interviene ai nostri microfoni per denunciare questa grave mancanza.

Una legge contro l’omofobia

“In Italia non esiste. Non c’è una legge che tuteli le persone gay, lesbiche e trans vittime di aggressioni verbali e fisiche a differenza di molti altri Paesi europei.

Molto spesso gli omosessuali si trovano contro le loro famiglie: circa il 90% delle persone in Italia è vittima di omofobia da parte di un familiare; queste persone hanno bisogno di un supporto reale altrimenti, come spesso purtroppo accade, preferiscono rimanere vittime invece di denunciare ed avere ulteriori problemi per questo ritengo importante che ci sia l’approvazione di una legge contro l’omofobia perché chi denuncia non deve rimanere solo e affrontare da solo le spese di un avvocato e le tempistiche burocratiche.

L’unico servizio che funziona anche come sportello di ascolto è quello di Gaycenter il cui numero verde è 800 713 713 e per i giovanissimi c’è anche una chat che si chiama speakly: proprio in questa chat ci sono molti giovani anche di 12 o 13 anni che ci raccontano delle discriminazioni che subiscono a scuola ma anche in famiglia e in alcuni casi anche sul lavoro, argomento del quale si parla molto poco.”

Discriminazione sul lavoro

“Molte persone, non essendoci una legge che tuteli l’omofobia, difficilmente denunciano i fatti come sono anche perché con l’abolizione dell’art.18 le persone possono licenziare senza dare una motivazione e in passato già accadeva che i datori di lavoro licenziassero persone senza un valido motivo ma appunto, grazie all’art.18 riuscivamo a reinserirle oggi invece tutto ciò non è più possibile. In Italia su oltre 7.000 coppie civili, soltanto 400 hanno fatto una cerimonia pubblica quindi si tende ancora a nascondersi qui in Italia proprio per un problema lavorativo, per la paura di essere scoperti dal proprio capo e rischiare così il posto di lavoro.”

I partiti propensi all’effettuazione della legge

“Ad oggi nel concreto abbiamo sollecitato tutti i partiti a presentare la legge. Abbiamo scritto una bozza di legge che va ad integrare la legge Mancino perché c’è bisogno di servizi concreti che aiutino le persone che denunciano atti di discriminazione e violenza: soltanto una persona su cinquanta pensa di fare la denuncia perché chi decide di compiere questo passo molto spesso vede la prima udienza dopo tre o quattro anni. LeU e PD hanno fatto alcune bozze a cui noi abbiamo chiesto di integrarle, anche il M5S sta lavorando su una bozza che dovrebbero presentare a breve mentre Lega e Fratelli D’Italia sono i partiti più ostili che non dimostrano alcun tipo di apertura, dai quali purtroppo molto spesso sentiamo arrivare frasi omofobe e intolleranti anche nei confronti delle coppie omosessuali. In Italia a differenza di alcuni paesi Europei, questi diritti sono sostenuti in maniera non molto omogenea purtroppo.”