Cittadinanza, Fedeli risponde a Veltroni: “Non mancò coraggio ma i numeri”. L’ex Ministra risponde ai microfoni di radio Cusano Campus su quel disegno di legge che la maggioranza non condusse in porto.
“Su temi come questo non bisogna avere paura di mettersi controcorrente. La sinistra non deve mai avere paura di essere se stessa. Bisognava avere più coraggio”. Walter Veltroni consegna il suo pensiero su Ius Soli e cittadinanza alle pagine del quotidiano La Repubblica e bacchetta, seppur con garbo, quella sinistra che era al Governo ma che non mostrò coraggio ed unità d’intenti nel portare avanti una legge che avrebbe avuto solo un ritorno benefico in civiltà ed inclusione.
Valeria Fedeli, al tempo della discussione della legge Ministra dell’Istruzione, non la pensa allo stesso modo e ai microfoni di Open Day chiarisce la sua posizione a riguardo. “A me non è mai piaciuto fare polemica o prendere posizione a posteriori, mi sembra troppo facile parlare fuori tempo massimo. Io mi sono prodigata senza riserve per questa legge, ho incontrato genitori, docenti e centinaia di studenti per dare corpo e sostanza alla campagna in favore dello Ius Soli. C’è un momento, a mio avviso, che ha determinato molto di quello che sarebbe successo in seguito, quando il disegno di legge è passato dalla Camera al Senato è stato letteralmente bloccato perché non c’erano i numeri. Non è la stessa cosa dire che non c’erano i numeri a due mesi dalla legge di bilancio del 2017, anziché dire che gli stessi numeri non li avevi un anno prima o due anni prima. Lo dico per serietà”.
“A luglio 2017 Gentiloni si espresse in favore di questo provvedimento per tramutarlo in legge e da quel momento iniziò il confronto tra noi e i nostri alleati di governo. Ero fermamente convinta che avremo trovato le condizioni giuste, tant’è che lavorai molto in questa direzione nel mio ruolo di Ministro dell’Istruzione. Pensai di definire la legge Ius Culturae, credendo che posta in questo modo si sarebbe giunti all’obbiettivo, ma alla fine non fu così. Parlare oggi di coraggio o non coraggio mi sembra poco corretto e in questo modo non si considera il contesto politico di quel momento”.