Gli agricoltori attendono con trepidazione l’arrivo della pioggia. In alcune zone del nord Italia non piove in modo significativo da mesi. Infatti, durante l’inverno è caduta il 50% di acqua in meno ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo. I temporali, invece, sono dannosi per le coltivazioni e provocano danni.

La siccità mette a rischio le coltivazioni primaverili, con il pericolo che si verifichi una situazione disastrosa come quella del 2017

Lo dice la Coldiretti in riferimento all’arrivo della perturbazione proveniente dal Nord Europa. Si aspettano temporali, forti venti e un netto calo delle temperature, soprattutto al centro nord. A preoccupare è il vento che alimenta gli incendi. Anche a causa della siccità si è divampato quasi un incendio al giorno dall’inizio nel 2019. Sono 80 gli incendi che dall’inizio dell’anno hanno bruciato quasi 2.348 ettari.

Ad essere a rischio sono le coltivazioni di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso e pomodoro nei terreni aridi. Il ‘bel tempo’ ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale. Per quanto riguarda la germinazione dei semi, questa può avvenire solo se in presenza di buona umidità del terreno. Allo stato attuale nel nord Italia la situazione è grave come quella del 2017, uno degli anni peggiori del secolo. Furono 2 miliardi di euro i danni causati all’agricoltura all’epoca per via della siccità.

Sul Po in magra sembra piena estate con il livello idrometrico al Ponte della Becca è di -2,89 metri, come nell’agosto scorso, ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 7% del lago di Como al 14% dell’Iseo fino al 28% del Maggiore secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti.

                                                                                                                                                                   Fonte DIRE