Marco Marzocca torna a teatro con Ariel, il dolcissimo domestico filippino. “Lo spettacolo anticipa una commedia che stiamo mettendo in piedi con Stefano Sarcinelli – ha spiegato Marzocca a Radio Cusano Campus, a Tutto in Famiglia – col quale gireremo il prossimo anno. In Ciak Signò c’è Ariel, un personaggio trasversale che piace ai bambini e agli adulti e questo mi riempie di gioia. L’obiettivo era quello di creare una maschera, più che un personaggio di cabaret.”

Ariel diverrà Giulietta

Comincerà la performance Cassiodoro, “l’energumeno in pensione, il personaggio col tormentone ti devo menare. Invece, Stefano Sarcinelli omaggerà il teatro a modo suo, e sarà continuamente interrotto da Ariel che ad un certo punto diventerà Giulietta.”

L’omaggio alla comunità filippina

Ariel rappresenta la comunità filippina, e l’operosità di un gruppo di persone che lavora in Italia da generazioni. “Ci sono già le terze generazioni, è importante parlarne in positivo, non solo quando ci sono fatti di cronaca – ha osservato Marzocca – ho scelto la comunità filippina perché è un popolo allegro e gioviale come noi, è la comunità internazionale più antica che abbiamo. Ariel è un personaggio tenero, allegro che rispecchia il carattere di questa gente.”

Marco Marzocca, una vita piena di risvolti

L’attore comico romano è riuscito a mettersi in gioco e in discussione in un ambiente lontano dalla formazione d’origine. Marco si è diplomato in Elettronica Industriale, successivamente si è laureato in Farmacia e subito dopo ha cominciato a fare recitazioni, con risultati importanti.

“Il pubblico fino ad ora mi ha onorato del suo apprezzamento. Il pubblico è il vero datore di lavoro degli artisti – si è congedato il comico – il Teatro Ciak, che ospita lo spettacolo, si trova nel quartiere dove sono cresciuto da bambino e si chiama Cinema Cassio, è stato il primo cinema che ho frequentato nella mia vita. Lo spettacolo si chiama Ciao Signò, ma l’abbiamo rinominato Ciak Signò per rendere omaggio ad un posto che ha un grande significato per me.”

 

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