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Le opposizioni in Campidoglio sull’arresto del grillino Marcello De Vito: “Siamo garantisti ma il M5S deve farsi un esame di coscienza”

Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, è stato arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta della Procura sullo stadio della Roma. L’esponente grillino, secondo i pm, avrebbe favorito il progetto legato alla costruzione dello stadio in cambio di elargizioni. Il Movimento Cinque stelle prende le distanze da De Vito – è il primo grillino ad essere arrestato – con il Ministro dello Sviluppo economico Di Maio che su Fb annuncia l’espulsione del presidente dell’Assemblea capitolina dal Movimento, e la sindaca di Roma Virginia raggi che, sempre sui social network, assicura: “nessuno sconto a chi ha sbagliato”.

Gli esponenti delle opposizioni in Campidoglio sono intervenuti a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente. Lega, Fratelli d’Italia e Pd non hanno messo il dito nella piaga, si sono detti garantisti: “Non siamo come il M5S che si è presentato in passato in Campidoglio con le arance al grido di onesta. Ma chiedono ai grillini di farsi un esame di coscienza.

Andrea De Priamo, capogruppo FdI al Comune di Roma. “Siamo e restiamo garantisti, non a corrente alternata come fanno altri. Ma è da tempo che segnaliamo che la cosiddetta presunzione di onestà a priori da parte dei 5 Stelle è già stata smentita dai fatti in altre vicende. Comportamenti opachi e poco trasparenti se ne sono sentiti molti in questi due anni e mezzo di amministrazione. E’ chiaro che in questo caso si tratta di un provvedimento molto serio e la notizia è ancora più eclatante. Riteniamo che ognuno sia innocente fino ad una condanna definitiva, è chiaro che dal punto di vista politico ci dovranno essere delle conseguenze evidenti. Per noi i 5 Stelle devono andare a casa a prescindere, per la loro incapacità, è chiaro che con queste vicende diventa ancora più evidente che non ci sono le conseguenze per il prosieguo della loro esperienza di governo. Da tempo riteniamo che la Raggi dovrebbe prendere atto della propria incapacità di governare la città, più che chiedere le dimissioni riteniamo che sia impossibile per questa giunta andare avanti in queste condizioni. Abbiamo sempre detto che l’ottimismo che la Raggi declamava sulla vicenda stadio era un atto piuttosto incauto. Purtroppo sullo stadio ci sono problematiche già a monte con la scelta di Marino, e che forse sono state aggravate dalla delibera dei 5 Stelle. Noi siamo favorevoli alla realizzazione dello stadio della Roma, ma qui non si tratta solo di uno stadio, ma di un’opera con un impatto ambientale molto grande che comporta tutta una serie di problematiche. Abbiamo fortissimi dubbi che questo progetto possa andare avanti”.

Maurizio Politi, capogruppo della Lega al Comune di Roma. “La magistratura farà piena luce e De Vito potrà difendersi. Noi non siamo come loro e non gioiamo per i guai giudiziari dei nostri avversari. E’ un brutto colpo per Roma, da due anni e mezzo la città è nell’immobilismo più completo e questo rischia di aggravare ancora di più la situazione. Nelle prossime ore De Vito potrà difendersi da quanto è accusato, è chiaro che se fossero confermate le accuse, sarebbe un fatto grave di cui il M5S dovrebbe prendere atto”.

Giovanni Zannola, consigliere del Partito Democratico di Roma Capitale. “Bisogna essere garantisti fino in fondo, attendere che la magistratura compia appieno il suo corso. E’ ovvio che oggi cade tutto il castello costruito dal M5S in questi anni. Serve un passo indietro. Noi non ripagheremo con la stessa moneta. Ho visto le foto degli ex consiglieri e della stessa sindaca che venivano con le arance in aula. Credo che i grillini facessero un’analisi chiara di quello che è successo ci dovrebbero delle conseguenze politiche. Il M5S in Campidoglio si dovrebbe dimettere ma lo dico da tempo, ma non per quello che accade oggi. Tutte le promesse fatte alla città nono state mantenute. Il segretario nazionale del Pd ha detto di attendere, ci riuniremo insieme per capire come affrontare la situazione. Mi ha colpito l’arresto perché penso prima al padre e poi al politico, a quanto sia difficile per una persona affrontare la situazione. Ma mi colpisce soprattutto l’idea di una città che non sa rinunciare a queste forme di rapporto tra malaffare e politica. E’ una cosa che fa male da cittadino romano. Non bisogna comunque rinunciare a fare le grandi opere, così come non bisognava rinunciare alle Olimpiadi. Per la città lo stadio è un’opportunità, il progetto deve andare avanti ma non quello che è stato presentato dal M5S in questa consiliatura”.

 

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