Romeo e Giulietta: archetipo dell’amore perfetto da generazioni, tragedia dell’eterno e immortale William Shakespeare, già visto a teatro e a cinema, torna in scena, al Teatro Ghione con la regia di Selene Gandini.

La pièce è molto incentrata sui sentimenti dei giovani. “Violenza, odio, amore, sono facce della stessa medaglia – ha spiegato la regista Gandini a Tutto in Famiglia, durante la rubrica La Nottola – il testo è rimasto tale, non si può cambiare, la storia anche. Ci interessa la vita di questi due giovani e i sentimenti degli uomini, che nello spettacolo vedremo racchiusi in una gabbia.”

Con l’opera composta tra il 1594 e 1596 sarà possibile riflettere sull’importanza della libertà. “Le regole, la società, il sistema, rappresentano una gabbia in questo caso – ha affermato Selene Gandini – gli attori hanno lavorato molto sul corpo, cercando di mantenere esperienze da uccello: dal cardellino all’aquila al gufo, gli attori recitano con naturalezza e riescono a trattenere una particolare autenticità nella messa in scena dei ruoli.”

Romeo e Giulietta, figli di due nobili famiglie di Verona e di Brescia che si osteggiano per generazioni, provano a rendere immortali i loro sentimenti in uno scenario conflittuale, dove l’amore e la morte si inseguono continuamente. Il loro, dunque, è innamoramento vero, ma sofferto, ostacolato, come probabilmente nessuno sognerebbe di vivere.

“La necessità di dare spazio e voce ai sentimenti dei giovani, che spesso non vengono ascoltati, è la ragione per cui ho scelto di tornare su un classico del teatro – si è congedata Gandini – la compagnia si costituisce di soli giovani ed è di alto livello. Sono tutti attori professionisti che lavorano da anni, come Caterina Gramaglia, Marta Nucci, Fabrizio Raggi.”

La regista si è detta soddisfatta, infine, della squadra di attori scelti, sarebbero riusciti a dar voce alle emozioni dei giovani e lavorare per i giovani.

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