Colosseo: aumenterà, da novembre, del 33% il prezzo del biglietto di ingresso. La quantità dei visitatori è destinata ad aumentare o può diminuire? E’ dover pagare per accedere al più imponente monumento dell’antica Roma? Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, con Rita Paris, archeologa, già direttoreovemb del Parco Archeologico dell’Appia Antica.

I fattori che incidono sulla valorizzazione delle ricchezze artistiche

“La valorizzazione delle ricchezze artistiche non dipende da noi, anche da un punto di vista economico – ha spiegato Paris, riferendosi all’aumento del costo del biglietto di ingresso del Colosseo – avranno di sicuro ponderato la decisione, valutando svariati fattori: l’indirizzo e la qualità del turismo, la facilità nel raggiungere determinati luoghi.”

Visitatori in costante aumento

“Ogni cambiamento scatena giudizi e criticità, ed è il caso dei quattro euro aggiuntivi agli attuali 12 per accedere ad uno dei più fascinosi monumenti al mondo  – ha sottolineato Paris – nel quadro generale, internazionale e locale, una mostra costa 15 euro, e finisce lì, mentre una visita al Colosseo può durare anche un’intera giornata e mi sembra che nulla scoraggi i visitatori, in costante aumento. Sono state introdotte delle giornate di gratuità, e sono tante. La gestione del flusso dei visitatori è stata impegnativa, ma lo è sia in caso di gratuità che di pagamento.”

Il disagio è per i cittadini che devono fare la fila

Colosseo: non è l’unico monumento a subire un incremento del prezzo del biglietto, aumenterà anche quello per entrare alla Galleria degli Uffizi. “La massa non avvertirà neppure il cambiamento – si è congedata la presidente dell’associazione Bianchi Bandinelli – il vero disagio è per i cittadini che devono fare la fila per entrare. Il Colosseo sembra ostaggio di un incontrollato turismo di massa. La gente viene a trovarci da tutte le città del mondo, non credo che 4 euro possano fare la differenza.”

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