Gianluca Pini, ex deputato della Lega, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano. Il leghista ‘delle origini’ Gianluca Pini: “La Lega era nata per incanalare in maniera democratica l’incazzatura del nord che lavora e deve mantenere il sud che perde tempo a cazzeggiare. Reddito di cittadinanza? Più che mal di pancia mi provoca una grave gastroenterite, la Lega di Bossi non l’avrebbe mai approvato. Se 15 anni fa Bossi non avesse avuto quel malore, questo Paese sarebbe cambiato molto ed in meglio. Salvini toglie Padania da Statuto? Al momento non se n’è discusso in consiglio federale, vorrebbe dire creare un altro contenitore politico. Salvini abbia maggiore attenzione per le istanze fondanti della Lega Nord”
Pini decise di non ricandidarsi non approvando la trasformazione della Lega attuata da Salvini
“La mia scelta di non ricandidarmi è stata logica e coerente –ha affermato Pini-. La coerenza è uno dei tratti distintivi più importanti per chi fa politica. Al congresso Matteo Salvini, legittimamente, ha presentato una linea politica di espansione e di trasformazione della Lega da movimento identitario e autonomista a movimento nazionale, molto spostato sui temi della destra sociale, per andare a coprire uno spazio che si sarebbe aperto con la crisi di Forza Italia. Noi dicevamo: bene se la Lega diventa un partito nazionale, ma senza dimenticare le istanze del nord. Io, Gianni Fave e tanti altri abbiamo perso quel congresso 80 a 20 e non ci siamo ricandidati, non siamo come quelli del Pd che perdono, dicono che si ritirano dalla politica e poi vanno ad elemosinare le poltrone. Continuiamo a far politica sul territorio. Io sono orgogliosamente componente del consiglio federale della Lega Nord. Non contesto assolutamente la linea politica di Salvini come qualcuno ha cercato nel passato di far passare, semplicemente faccio presente che la Lega è nata per risolvere la questione settentrionale, ovvero la necessità di un equilibrio tra la parte produttiva del Paese e quella più svantaggiata. Equilibrio vuol dire che non si può continuamente versare denaro a pioggia senza ottenere dei risultati, perché poi chi versa denaro a un certo punto si stanca ed è lì che nascono le differenze e anche gli egoismi. Da un certo punto di vista sono anche egoismi legittimi perché se all’interno di una famiglia un figlio lavora e dà una mano ai genitori, mentre l’altro perde tempo a cazzeggiare, è chiaro che prima o poi quello che lavora ha il diritto di incazzarsi. La Lega era nata per incanalare in maniera democratica l’incazzatura del nord. Salvini ha una strategia di medio lungo periodo per conquistare consensi in tutto il Paese e diventare punto di riferimento di tutte quelle forze politiche vogliono modificare profondamente l’Europa. Salvini si è buttato anima e corpo in questo progetto, che condivido in buona parte se l’obiettivo è effettivamente quello di modificare gli assetti di un’Europa che non funziona. Però Bossi aveva l’idea che si dovesse formare un’Europa dei popoli che superasse il concetto di Stati nazionali, siamo andati verso quella direzione, non ci si è arrivati forse anche a causa dell’introduzione della moneta unica che ha reso ancor più difficili determinate situazioni e ha diviso ulteriormente l’Europa dal punto di vista finanziario più che socio-economico. Adesso si prova a modificare l’Europa mantenendo gli Stati nazionali, io non sono quale sia la strada migliore o peggiore, adesso il contesto politico è cambiato, c’è questa ondata di populismo e sovranismo, che poi altro non è che una risposta naturale alle elite che pensano di schiacciare gli interessi della gente comune. Se 15 anni fa Bossi non avesse avuto quel malore, questo Paese sarebbe cambiato molto ed in meglio”
Sul tema dell’autonomia delle Regioni del nord
“In questo ci vedo il mantenimento di una linea di coerenza, questo è da dove siamo nati, non è che ce lo dimentichiamo. E’ una critica stupida dire che si tratta di egoismo delle regioni del nord nei confronti di quelle del sud, anche perché richieste di autonomia simili sono arrivate anche dal meridione. Questa è la stupida motivazione che crea polemica senza voler entrare nei contenuti del progetto di autonomia portato avanti da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e che hanno votato milioni di persone nel referendum. Le polemiche le creano quelle persone che hanno sempre campato di assistenzialismo e che magari fanno parte di un sistema che vuole continuare a campare di assistenzialismo. Chiunque lavora e si fa il mazzo tutti i giorni, a qualsiasi latitudine di questo Paese, non può accettare questa situazione”.
Sul reddito di cittadinanza
“Mal di pancia degli imprenditori del Nord? Più che mal di pancia direi una grave gastroenterite. La Lega una cosa del genere non l’avrebbe mai portata avanti. Questo è un provvedimento che fa parte di un compromesso, che è stato scritto in una contratto. Parlare di contratti nella formazione di un governo si parte già male. Nel governo c’è la Lega che cerca di fare le cose con assoluto buon senso, l’altra parte invece mi sembra che abbia un po’ di confusione in determinate scelte. Tener completamente ferme le iniziative che servono a rilanciare l’economia del Paese e dall’altra parte chiedere assistenzialismo è una contraddizione in termini. Se chiedi soldi alla parte produttiva del Paese per mantenere chi sta sul divano, perlomeno abbi l’intelligenza di permettere alla parte produttiva del Paese di liberare delle energie. Invece, non solo si vessa quella parte del Paese per pagare chi non fa nulla, ma si piombano anche le imprese perché se ne inventano una tutti i giorni, non solo la Tav ma anche il blocco della ricerca del gas naturale soprattutto nell’Adriatico”.
Salvini dopo le europee potrebbe togliere la Padania dallo statuto della Lega
“Nonostante se ne parli molto sui giornali questa cosa non è mai stata discussa in consiglio federale. Poi, se Salvini stia creando un altro contenitore che non è quella della Lega Nord non lo so, spetta a lui decidere in quanto segretario. Quello che auspico è che, rispetto a quanto avvenuto nell’ultimo congresso, ci sia una maggiore attenzione per le istanze fondanti della Lega Nord, anche se vedo nelle ultime settimane nell’azione di governo una maggiore attenzione su queste istanze. Sulla Tav non ci sarà compromesso. Se qualcuno pensa che la ridefinizione di 10 km tracciato sia un compromesso sbaglia a capire. O si fa o non si fa, noi siamo per farla e andiamo fino in fondo. Non solo c’è ancora quella Lega Nord, ma l’idea di un’identità forte è molto più permeata nella società civile rispetto a quanto lo fosse 15 anni fa”.