Vaccini, Davide Barillari, consigliere del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Con la Lorenzin il conflitto d’interessi tra scienza e politica ha visto la predominanza di una scienza monotematica e monovoce. La scienza invece deve essere democratica. Non ci si può affidare ad uno come Burioni che vorrebbe vaccinare tutto il mondo senza alcun motivo. Sono stato a manifestazioni di massa e persone che sono no-vax pure non le ho mai incontrate, ho incontrato semplicemente genitori preoccupati che chiedono la certezza che la vaccinazione sia fatta in maniera corretta e consapevole”

E’ scattato il divieto di accesso a scuola per i bambini da 0 a 6 anni non in regola con le vaccinazioni. 146 portavoce del M5S hanno firmato una lettera con cui si chiede che sia superato l’obbligo vaccinale previsto dal ddl Lorenzin. 

“Siamo preoccupati per l’esclusione scolastica che sta avvenendo in queste ore di alcuni bambini perfettamente sani e che hanno intrapreso un percorso di vaccinazione, aspettano solo il riscontro dalla Asl –ha affermato Barillari-. Alcuni dirigenti scolastici abusano del loro ruolo e li lasciano fuori da scuola e questo è inaccettabile per i valori costituzionali e dell’educazione. Alcuni dirigenti fanno entrare i bambini senza problemi, altri chiedono documentazioni che non potrebbero chiedere per questioni di privacy. C’è una confusione completa causata dalla legge Lorenzin. Il tema dei vaccini purtroppo non è più politico o scientifico, ma strumentale. Attualmente risulta solo il morbillo come possibile focolaio epidemico in Italia. In questa lettera chiediamo che l’obbligo sia superato e che non debba essere più escluso nessun bambino da scuola per motivazioni che appaiono ingiustificate. Lo Stato deve garantire il rispetto della salute pubblica per tutti i soggetti fragili. Gli immunodepressi sono sempre esistiti, esisteranno ancora, non capisco perché adesso siano saltati fuori certi casi che vengono portati alla ribalta dalla stampa per giustificare un obbligo vaccinale. Possiamo garantire l’immunizzazione della popolazione anche con altri modelli, come fanno altri Paesi europei, garantendo che i vaccini siano sicuri ed efficaci, con la massima trasparenza. Attualmente il sistema vaccinale non è trasparente e non è scevro da interessi economici molto forti”.

Roberto Burioni propone obbligo vaccinale anche per adolescenti e adulti

 “Questa è la posizione di una persona che vorrebbe vaccinare tutto il mondo per ogni malattia, anche su quelle per cui il contagio non è assolutamente in età evolutiva. Il governo sta per decidere la cosa opposta, cioè lasciare le vaccinazioni obbligatorie solo per le malattie davvero a rischio epidemia. Spesso il contagio avviene in contesti sanitari specifici, il tema delle infezioni ospedaliere è centrale ma non è mai stato affrontato da Burioni né da altri medici. Affrontiamo il tema a 360 gradi, però basandoci su dati concreti e certi, non su paure o terrorismo di massa.  Deve esserci il giusto equilibrio tra scienza e politica. La scelta dell’obbligo vaccinale è stata politica, così come quella di far pagare un farmaco senza nessuna discussione con lo Stato, ma subendo un’imposizione dalle case farmaceutiche. La politica deve essere in grado di affiancarsi alla scienza e sulla base di dati concreti può fare una scelta corretta. Non ci si può affidare ad uno come Burioni che vorrebbe vaccinare tutto il mondo senza alcun motivo. Con la Lorenzin questo conflitto d’interessi tra scienza e politica ha visto la predominanza di quella scienza che nega alcune vittorie della scienza aperta a tutti e spinge verso la percezione di una scienza monotematica, monovoce, la scienza invece deve essere democratica, deve essere discussa in modo serio da diversi scienziati e poi giungere ad una conclusione. Non si può imporre una decisione perché ci sono interessi politici dietro”.

Sui no-vax

 “Sono stato a manifestazioni di massa, e persone che sono no-vax pure non le ho mai incontrate, ho incontrato semplicemente genitori preoccupati che chiedono la certezza che la vaccinazione sia fatta in maniera corretta, secondo esami che possono anche garantire che non ci siano reazioni gravi. Bisogna fare una valutazione caso per caso, capire se la persona è fragile e geneticamente soggetta a qualche rischio, in questo modo si può fare una vaccinazione più consapevole e responsabile”.