Patrizio Zucca, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali del Lazio, è intervenuto a Radio Cusano Campus, nella trasmissione “Cosa succede in città”, condotta da Emanuela Valente, per parlare dello stato di salute degli alberi di Roma.
Sullo stato degli alberi della capitale. “Sono messi male come in tante altre realtà cittadine. L’ambiente cittadino non è il migliore per far crescere piante di grandi dimensioni. I livelli d’interferenza sono molteplici, i lavori stradali molto spesso interferiscono con le radici, spesso sono sbagliati i siti d’impianto, quindi bisognerebbe cominciare a ragionare al momento della progettazione dove mettere le piante”.
Sui tipi di alberi a Roma. “Un albero ha delle caratteristiche proprie, nessuno metterebbe un pino in un vaso di fiori. Spesso in passato è successo proprio questo. Le concessioni edilizie negli anni ’60 venivano date con atti d’obbligo di piantumazione di un numero importante di piante, soprattutto di pini. Questo a distanza di anni ha portato a dei problemi”.
Sul numero degli alberi di Roma. “Non c’è un censimento degli alberi a Roma, non sappiamo quanti ce ne siano. Sono stati dati dei numeri ma credo che siano sulla base di indagini aeree, di fotografie dall’alto. A Firenze, per esempio, sicuramente una città molto più piccola di Roma, in cui la gestione è più facile, ci sono i responsabili di alberata, ogni albero ha un numerino. A Roma viviamo una condizione disastrosa anche per l’organizzazione degli uffici del servizio giardini, gli esperti tecnicamente preparati in grado di verificare alcuni aspetti della vita delle piante sono molto pochi, agronomi e forestali sono molto pochi negli uffici. La gestione è sporadica e affidata al caso. In una grande città, poi, i problemi di manutenzione si moltiplicano, non si può impedire, ad esempio, di fare i lavori stradali e i lavori stradali interferiscono direttamente o indirettamente sulle radici, quindi sulla stabilità dell’albero, sono molti gli aspetti che bisogna prendere in considerazione.”
Soluzione. “Per trovare un soluzione al problema, secondo me, prima cosa, secondo me, si dovrebbe incrementare il personale che possa prendersi cura degli alberi, dagli agronomi ai giardinieri”.