Riapertura case chiuse, Pia Covre, ex prostituta e portavoce del Comitato per i diritti delle prostitute, è intervenuta ai microfoni de “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano: “Salvini tira fuori questo discorso in maniera speculativa quando c’è una campagna elettorale o quando deve creare un diversivo per distogliere l’attenzione da altri problemi. Noi siamo favorevoli, per le donne che scelgono questo lavoro, ad essere considerate dallo Stato delle lavoratrici, ma questo non vuol dire riaprire i casini, dobbiamo essere libere di autodeterminarci”
Sulla proposta di riaprire le case chiuse
“Ad ogni campagna elettorale si torna a parlare di questo –ha affermato Covre-. Sono molto preoccupata perché utilizzare un tema e buttarlo in pasto al bla bla dei social e dei giornali senza in realtà dare la possibilità di approfondimento, ma facendolo solo in modo speculativo. Quello che sta facendo Salvini l’ha sempre fatto, fa questo annuncio o quando c’è una campagna elettorale o quando c’è in ballo qualche discussione importante su altri problemi e bisogna creare un diversivo. Questo non porta a nessun risultato perché ovviamente non ci sarà un dibattito serio, non ci sarà una discussione in Parlamento e ci ritroveremo come prima. Noi siamo favorevoli, per le donne che scelgono questo lavoro, ad essere considerate dallo Stato delle lavoratrici. Devono essere messi in atto gli strumenti burocratici per poter ottenere quello che un lavoratore normalmente ottiene”.
Riaprire i casini?
“Questo non vuol dire riaprire i casini, ci deve essere la libertà di scegliere se essere libere professioniste o se magari fare questa attività solo per un certo periodo di tempo, non è pensabile che una apra la partita iva e faccia le fatture. Il problema è capire se vogliamo riconoscere l’autodeterminazione delle donne, anche quelle povere e non bianche. Invece c’è un femminismo bianco e borghese per cui ci sono donne che fanno le accademiche e poi sparano contro di noi. Io ho sempre fatto questo lavoro liberamente e in maniera indipendente, non ho mai dovuto pagare niente a nessuno. In tutti gli Stati che hanno regolamentato la prostituzione, le prostitute di tasse ne pagano pochissime perché sono troppo elevate o perché non vanno a registrarsi. I sistemi forfettari hanno funzionato un po’ meglio. I grandi incassi di cui parla Salvini li fanno solo i bordelli perché sono più facile controllarli. Dicono che vogliono riaprirli per questioni di salute, ma la realtà è che vogliono i soldi. Le puttane sono grandi rivoluzionarie e grandi ribelli, io mi indigno per le tante tasse che i cittadini pagano, è mai possibile che i cittadini non si ribellino per questo ma si indignino perché le prostitute non pagano le tasse?”.