La sindaca di Roma Virginia Raggi è intervenuta a Radio Cusano Campus, nel corso della trasmissione “Cosa succede in città” condotta da Emanuela Valente.
Raggi ha sollecitato il Viminale affinchè introduca norme specifiche per prevenire violenze e atti vandalici, in particolar modo in occasione di partite di calcio internazionali. “Utilizzando le misure che oggi vengono dalla legislazione, abbiamo pensato di applicare il Daspo anche per queste situazioni, però abbiamo bisogno di un supporto da parte del Viminale che ci deve autorizzare –ha spiegato Raggi -. Penso sia fondamentale mettere definitivamente tagliare qualunque tipo di connessione tra il tifo, con la rivalità agonistica e gli sfottò che ci stanno tutti tra squadre che si fronteggiano, ed episodi di violenza che invece non hanno nulla a che vedere con il tifo, con lo sport e con la rivalità agonistica. Bisogna avere il coraggio di tagliare completamente questi legami e mettere fine agli episodi di barbari che arrivano a Roma e devastano, rompono, imbrattano. Ogni volta che Roma è interessata da partite internazionali, purtroppo viene blindata da parte delle forze dell’ordine che fanno il loro lavoro e non posso che ringraziarle, però ogni volta sembra che ci stiamo preparando ad uno scenario di guerra, uno scenario apocalittico. Non mi sembra corretto. Sono molto contenta che Salvini abbia risposto immediatamente al mio appello, le nostre segreterie sono in contatto, dovremmo vederci già nel mese di marzo. Credo che ci sarà una buona collaborazione perché credo che sia interesse di entrambi che certi episodi non si continuino a verificare. Ce ne sono già stati tanti e non ne possiamo più. Le norme valgono anche per i turisti incivili. A volte arrivano dei turisti che mettono le gambe a mollo della fontana oppure rompono, imbrattano e travolgono. Voglio sottolineare che si tratta di una piccola parte di turisti, però quella piccola parte deve essere colpita. Quei pochi turisti che si permettono di fare quel che vogliono a Roma devono essere puniti. Spesso le sanzioni sono difficili da riscuotere perché una volta che ripartono noi non abbiamo mezzi per andare a riscuotere le multe a casa loro. Quindi una segnalazione come ospiti sgraditi a Roma, come si fa anche in altri Stati, potrebbe essere utile”.
Sulla situazione degli alberi a Roma. “La situazione degli alberi a Roma è abbastanza difficile –ha spiegatoRaggi-. Consideriamo che Roma ha 330mila alberi, io ho difficoltà a immaginarli. Parliamo di un patrimonio arboreo molto esteso. Altre città che hanno patrimoni di alberi molto inferiori prevedono in maniera normale una sostituzione periodica, ogni 30-40 anni. Noi a Roma questo non lo abbiamo mai fatto. Non sono un’esperta di alberi, ma in questi 2 anni abbiamo cercato di capire quale fosse il problema e ci è stato spiegato che innanzitutto il pino marittimo non è un albero da città. Non solo, ci è stato detto la vita media è tra i 100-120 anni. Sicuramente in un ambiente difficile come quello della città, dove gli alberi sono sepolti sotto l’asfalto e soffrono di più, arrivare a 90-10 anni è molto difficile, quindi ad un certo punto devono essere abbattuti e ripiantati. Se uno schianto avviene in una pineta dove non c’è l’uomo, la situazione è naturale, è il normale ciclo della vita degli alberi. In una città non possiamo permetterci di attendere il naturale ciclo di vita. Bisognerà ragionare su un piano diverso che comprenda ad esempio delle ripiantumazioni periodiche per mantenere sempre il nostro patrimonio arboreo sempre bello, in forze e sicuro”.