Antonio Guadagnini di Siamo Veneto interviene ai nostri microfoni per parlare della proposta di legge che arriva dalla Regione Veneto: istituire un albo delle prostitute per legalizzare e contrastare la diffusione di questo fenomeno in continua espansione.

Sul fallimento della Legge Merlin

“Questo progetto di legge nasce dopo l’evidente fallimento della legge Merlin. Ho fatto molte indagini e il giro stimato d’affari è stimato intorno ai cinque miliardi di euro, il 40% degli uomini ha bisogno di questo tipo di servizio. La mia idea è questa: non si tratta di rinnovare nulla dal punto di vista amministrativo ma di tenere conto di sentenze che richiamano una sentenza della corte di giustizia europea del 2001 in cui si dice che bisogna tenere conto dell’Europa che prevede che questa sia una professione tenuta a rilasciare poi la regolare fattura, a ricevere equo compenso e quindi a pagare le tasse: io ho pensato di regolamentarla utilizzando l’idea di un albo professionale definito genericamente “servizio alla persona” in cui si inseriscono diverse tipologie di lavoro in modo tale da non penalizzare le prostitute e inquadra come succede in altre parti d’Europa questa professione come libera, autorizzata dai Comuni e si toglierebbe così la prostituzioni dal racket delle mafie.

Possibile valutazione della proposta di legge in Parlamento

Questo progetto di legge andrà poi a Roma e potrà essere valutata in Parlamento e si potrebbe prendere in mano finalmente una situazione che è ormai fuori controllo, guardare gli altri Paesi che hanno seguito questo modello e copiare da loro. Matteo Salvini si è detto già favorevole alla legalizzazione della prostituzione e anche il M5S sta aprendo a questo tema, vedremo come andrà a finire ma c’è molta speranza nel poter cambiare le cose in questi giorni. La liberalizzazione consente di regolamentare e portare tutto alla luce del sole: bisogna prendere atto della situazione e contrastare il giro mafioso attraverso la legalizzazione che viene molto contestata dagli enti religiosi che vorrebbero la proibizione totale: in Russia esiste il divieto assoluto alla prostituzione ma ovviamente non esiste perché la prima cosa che fanno i tassisti è quella di consegnarti un fascicolo con il listino prezzi. La proibizione non porta mai a nulla di buono e speriamo di poter vedere quanto prima anche qui in Italia un modello di liberalizzazione come in molti altri Paesi europei.”