Dagli esordi nei Camaleonti al premio per i cinquant’anni di carriera passando attraverso le tante collaborazioni musicali avute negli anni. Mario Lavezzi, uno dei discografici più conosciuti e importanti in Italia, si racconta ai nostri microfoni.
“Il ricordo più bello che conservo nel cuore è il premio che mi diedero a Sanremo: una targa con incisa la mia prima canzone. Le collaborazioni con Lucio Dalla e Gianni Morandi con cui scrissi la canzone “Vita” e poi anche con Lorendana Bertè, collaborazione che ha dato i suoi frutti che sono tutt’ora ascoltabili ovunque. Di Mia Martini ho dei ricordi bellissimi, ho visto il film e mi è piaciuto molto, Serena Rossi è stata molto brava ad immergersi nelle sue canzoni e a reinterpretarle con grande immedesimazione anche del suo lato emotivo più profondo. Anche Lucio Dalla mi ha lasciato un ricordo straordinario e non avrei mai pensato che avesse potuto scegliere un mio testo, anche nel caso di Attenti al Lupo.”
Sui talent show: “Oggi le case discografiche non hanno più soldi da investire sui giovani artisti quindi per loro è diventato molto difficile intraprendere una carriera musicale e si rivolgono ai tanti programmi che sono nati negli ultimi anni proprio come fanno le majors che attingono anche a Sanremo in questo caso; nonostante questo il mondo della musica è in continuo cambiamento, ormai non si comprano più i cd come ben sappiamo e tutto è fruibile dal web. I talent aiutano loro a farli emergere, a far girare i loro pezzi nelle radio. Hanno fatto conoscere tanti giovani artisti che oggi sono diventati dei veri professionisti conosciuti anche fuori dalla Penisola. A proposito di ciò, sono d’accordo con la proposta del leghista Morelli di far passare in radio il 30% della musica italiana, non ci vedo nulla di male e anzi, anche i giovani ne trarrebbero dei benefici: è un modello che già viene seguito in Francia non vedo perché non possa essere fatto anche qui in Italia.
Sono state fatte molte polemiche in merito la vittoria di Mahmood a Sanremo con la sua Soldi. Quest’anno si è scelto di dare molto spazio ai giovani ed è stato giusto così: questa canzone è una filastrocca gradevole e molto orecchiabile ma se avessi potuto scegliere io, avrei fatto vincere Loredana Bertè.”