Cervelli in fuga: si parte per lavoro, per amore e per principio e si è disposti a lasciare la famiglia, consenziente e nostalgica, tanto i sistemi antimeritocratici non lasciano intravedere nessun futuro.
Dal 2016 esiste una community per mamme di cervelli in fuga (dall’omonimo nome), dove è possibile condividere idee e cercare soluzioni. Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con l’ideatrice e sociologa Brunella Rallo. “Sono tanti, sono studenti coraggiosi o laureati, vanno a fare gli chef o ad imparare un mestiere, e sono spalleggiati anche economicamente dalle famiglie – ha sottolineato Brunella Rallo – per questo le abbiamo riunite in una community virtuale.”
Sarebbe un gruppo supportivo quello ideato dalla sociologa Rallo, mamma a sua volta di cervelli in fuga. “Se è vero che la maggior parte dei ragazzi vive in Europa molti altri hanno scelto gli Stati Uniti, l’Australia – ha fatto notare Rallo – il mercato immobiliare è una delle principali preoccupazioni dei genitori. Nel gruppo ci sono mamme che ci chiedono consigli su come trovare casa negli appartamenti in condivisione. Mamme di Cervelli in Fuga è un blog molto intimistico e operativo.”
Questa è stata la definizione data alla rete che si è creata, e dove vengono aggiunte sempre più mamme.
Famiglie multiculturali
E’ così da un anno all’altro ci si trova genitori di famiglie multiculturali. “Ho una nuora turca e un genero malese – ha detto Brunella Rallo – all’estero capita di trovare l’amore straniero. Sono soprattutto le mamme ad gestire l’affettività dei figli, i padri nel gruppo fanno brevi apparizioni e si limitano a commentare la situazione lavorativa italiana.”
Non è mancato un pensiero conclusivo sulla condizione emotiva di chi resta, con un appello aggiuntivo dedicato tutti i ragazzi che vivono lontani da casa: “Chiamate i genitori, basta anche un semplice messaggio WhatsApp, soffrono e piangono senza dirvelo”, si è congedata con le parole di Barack Obama, l’intraprendente sociologa napoletana.