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Ddl Pillon (M. Nacca): “Viola la solidarietà familiare e sociale”

Ddl Pillon: associazioni ed esperti, da Nord a Sud, chiedono che non si arrivi all’approvazione e che venga ritirato. “I punti del patto di governo su cui il ddl si fonda sono scellerati”, ha affermato l’avvocato Nacca, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus. 

Il ddl non tutela le donne

“La maggioranza di noi si riconosce come donne cattoliche. Eppure leggendo il ddl, oltre a non essere tutelati i minori, non vengono tutelate neppure le donne cattoliche – ha aggiunto la presidente di Maison Antigone – in Italia, ci sono donne che dopo il primo figlio rinunciano al lavoro, investono nella famiglia in maniera totalizzante. La tutele è importante e non è contemplata nel testo di legge.”

Ddl Pillon: l’associazione Maison Antigone dice di no perché “incide e viola il principio della solidarietà sociale e familiare, tutelati dagli articoli 29, 30, 31 della Costituzione – ha sottolineato Michela Nacca – in primis, quello dei minori, nel momento in cui si abroga l’assegnazione delle case familiari, che viene stabilito a tutela del benessere psicologico e fisico del minore; e in secondo poi, al momento in cui si stabilisce il mantenimento indiretto si vengono a sottrarre elementi di tutela del minore. Non soltanto, i genitori maltrattanti potrebbero decidere di cacciare di casa moglie e figli, ma potrebbero anche decidere di non riprenderli nei dodici giorni previsti dal ddl.”

Il ddl degli inganni

E’ stata molto dura la posizione presa dalla presidente dell’associazione, ha definito infatti il ddl un disegno di legge che si basa su inganni. “Nel momento in cui un qualsiasi genitore, in genere sono gli uomini, decidessero di abbandonare moglie e figli senza provvedere al mantenimento e alla casa non incorrerebbero in nessuna sanzione penale, magari i maltrattanti si comportano così per avere un controllo totale su moglie e figli. Inoltre, è previsto che il maltrattante possa rivolgersi alle forse di polizia e con la forza ricondurre i minori in casa. Questa donna non può scappare dalla violenza e il sistema di mediazione non la tutelerebbe affatto.”

Ascolta qui l’intervista integrale

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