Manlio di Stefano sottosegretario agli Esteri ed esponente del Movimento 5 Stelle, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta da Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Crisi diplomatica con la Francia

 “Nessuno incontrando i gilet gialli ha fatto annunci attaccando Macron. Li abbiamo incontrati in un ambito di campagna elettorale per le elezioni eruopee, proprio come sta facendo Macron con il Pd italiano per esempio. Credo che Macron stia sentendo il terreno tremare sotto i piedi. I gilet gialli hanno un forte consenso nazionale d’opinione mentre i sondaggi di MAcrons ono in crollo. Il ritiro dell’ambasciatore è un segno di debolezza e non di forza

Politicamente per noi qualsiasi cosa è migliore rispetto alle politiche di Macron. Le sue politiche, così come quelle di altri prima di lui che hanno guidato L’Europa, sono fallimentari. Ricordiamo che Macron definì l’Italia un Paese con la lebbra perché avevano scelto determinati partiti. Non a caso, quando Macron disse quelle cose l’ambasciatore francese a Roma, quello che ieri è stato richiamato, venne formalmente a chiarirci che erano parole decontestualizzate. Mi auguro che Macron abbia detto quelle cose da capo politico e non da capo di stato, altrimenti sarebbero state dichirazioni in grado di scatenare una guerra

Noi abbiamo un grande difetto, specialmente per chi si era abituato ad avere un’Italia scendiletto. Ai francesi ha dato fastidio che abbiamo parlato in maniera diretta del CFA, delle colonia e dei gilet gialli. Noi siamo distanti dalle frange violente dei gilet gialli. Il 2% di queste persone distrugge le vetrine, noi vogliamo lavorare con il 98% che ha un progetto politico

Labiale Premier Conte con Angela Merkel: “I 5 stelle hanno scelto come nemico la Francia”

Conte ha semplificato male la situazione, spero non si offenda. Basta guardare il fatto che io parlo pubblicamente del franco CFA da settembre, prima che queste polemiche entrassero nel vivo. Il franco è lo strumento. Il vero problema è il controllo politico della Francia nei confronti di questi Paesi la cui economia non viene quindi fatta sviluppare. Noi abbiamo problemi con chi dice che gli italiani sono razzisti e intanto blocca lo sviluppo di 14 Paesi. Noi vogliamo che l’UE prenda atto che un Paese membro ha questo tipo di atteggiamento e quindi lo scoraggi nel portarlo avanti. Inoltre vogliamo che i Paesi africani sviluppino consapevolezza della genesi dei loro problemi. Non è facile uscire dal franco CFA perché gli ultimi presidenti che hanno provato a farlo sono morti. Questa è la storia”.

Tav. “La commissione europea cofinanzia il Tav quindi abbiamo l’obbligo di fornire tutte le documentazioni. Il Governo è in possesso di tutti i documenti. Quindi, quando Salvini dice che non ha potuto leggere la relazione non dice il vero. Anche qui parliamo di uno scontro che sembra soprattutto politico. Il governo ha le carte, sono al MIT e Salvini così come altri possono visionarle quando vogliono. A Salvini basterebbe alzare il telefono a sentire Toninelli. Il buco di cui parla Salvini praticamente non c’è, sono 5 metri di scavo. Alla Lega piace il racconto di essere il partito per il “si” e noi quelli per il “no”. Nella storia dell’Italia molti partiti erano per il “si” all’aumento delle pensioni dei parlamentari. Noi siamo per il “si” alle cose intelligenti e per il “no” alle cose stupide”.

Sondaggi elettorali, sale la Lega scende il Movimento

“Noi non ci aspettiamo nulla dalla Lega. Non l’abbiamo scelta per amore o fiducia. Abbiamo scelto la Lega perché ha accettato quel contratto. Ad ogni elezioni loro cercheranno di farci le scarpe e viceversa. Loro rivendicano battaglie semplici. Cavalcano una battaglia, l’immigrazione e la comunicano come una loro vittoria perché ne parlano con toni meno responsabili. In realtà le scelte sull’immigrazione sono state compiute dal Ministro Salvini, dal Ministro Toninelli e dal Ministro Di Maio. Il trend cambierà quando avranno effetto le nostre riforme economiche: reddito di cittadinanza, negozi chiusi la domenica e reddito minimo garantito”.