Project Management, prof. Paragano: “Disciplina che introduce nel mondo del lavoro”. Tratti salienti di un percorso di formazione che ha una vista privilegiata sul mondo del lavoro.

Rispetto alla totalità degli investimenti realizzati in progetti aziendali o industriali, appena il 30% di essi risulta avere pieno successo, ovvero, oltre a rientrare nel budget previsto, il progetto viene ultimato nei modi, nei tempi e con l’utilità desiderata. Qual è la ragione di una percentuale così deficitaria? In che modo ci si può cautelare per tutelare questo tipo di investimenti? Affidandosi alla figura professionale del Project Manager e, con essa, tirando in ballo la disciplina del Project Management.

Per capire meglio i contorni di una professione sempre più centrale per l’economia del paese e allo scopo di tratteggiare le peculiarità di un’intera disciplina, Radio Cusano Campus ha contattato il prof. Carmine Paragano, docente del Master Unicusano in Project Management, con esperienza consolidata nei settori telecomunicazione e bancario, attività di training e di formazione via webinar.

Project Management, una disciplina valorizzata solo di recente prof. Paragano?

«Il Project Management esiste da sempre, solo che se ne parla più assiduamente solo da qualche anno. Pensate ai grandi progetti realizzati dall’uomo nel corso della storia, opere immense come le Piramidi o il Colosseo, alla base della loro costruzione c’è un progetto da sviluppare oltre ad una modalità e ai tempi dello sviluppo. Oggi è divenuto di fondamentale importanza rispettare soprattutto tempi e costi relativi alla realizzazione di un progetto. Un’opera può nascere sotto una buona stella e non arrivare mai a compimento, oppure ci arriva non in linea con i tempi e i costi previsti. Oggi risultano fondamentali aspetti che prima venivano ignorati come la gestione delle risorse e il contatto con il cliente».

Il Project Manager opera in autonomia o attraverso un lavoro di gruppo?

«Nel corso del tempo sono state sviluppate alcune metodologie per supportare il Project Manager nello sviluppo del progetto, in linea con spese e costi. Una di queste consiste nel mettere a disposizione del Project Manager le esperienze di altri professionisti di settore consolidate in una sorta di modelli che servono da riferimento per tutti gli altri. Di conseguenza il suo è un lavoro che ruota attorno alle competenze trasversali del suo gruppo».

Prof. Paragano, lei è tra i docenti che hanno strutturato il Master in Project Management dell’Università N. Cusano. A volte questi percorsi di formazione non prevedono una parte prettamente pratica, in questo caso ci sarà attenzione alla “prova del campo”?

«Sicuramente sì. Oltre alla parte teorica esiste lo studio di tanti progetti passati che consentono allo studente di capire fattivamente come ci si comporta nella realtà professionale. In percorsi come quello proposto dall’UniCusano c’è grande attenzione e rispetto per la storia, perché la storia per prima ci racconta i grandi fallimenti nella realizzazione delle grandi opere. Nel Project Management viene spesso portato come esempio di fallimento progettuale quello della nave Vasa ancora conservata a Stoccolma e affondata dopo poche centinaia di metri dal varo».