Auto fantasma: in Italia ne circolano 43 mila, non pagano il bollo, sono intestate a persone inesistenti e fanno incidenti in quantità. Il fenomeno “ha delle ricadute economiche incredibili, non conosce confini regionali ed è in continua evoluzione – ha spiegato il capo della Polizia Municipale di Verona, e rappresentante di tutte le polizie locali dell’Anci, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – i conducenti spesso sono soggetti che non hanno mai preso la patente e che hanno decine e centinaia di veicoli intestati. Si tratta di auto che vengono usate per attività criminose: far saltare i bancomat di notte, rapine, furti. Stiamo cercando di contrastare il problema, con la richiesta di un blocco anagrafico, per impedire nuove iscrizioni.”

Al momento in cui fermate una macchina fantasma come gestite le cose?

Le macchine che non dispongono di un’assicurazione, o che non hanno pagato il bollo, vengono sanzionate duramente. Mentre nel caso dei veicoli fantasma “vengono posti sotto sequestro, affidati al soggetto, come prevede un articolo del codice della strada o chiederne la confisca. In caso di scopertura assicurativa, invece, il primo passaggio è quello di affidarlo al conducente, ma si crea un favore al soggetto che deporrà l’auto in un luogo privato.”

Auto fantasma: “stanno favorendo l’aumento di incidenti stradali con pirateria, legata a veicoli con prestanome – ha sottolineato Altamura – a Roma è venuto fuori un soggetto che ne aveva 300 di auto intestate a se stesso.”

Che tipo di persone sono gli intestatari delle auto fantasma? Sono essi stessi fantasmi. “Molti di loro sono persone sconosciute, non hanno mai dichiarato un centesimo di euro – ha sottolineato Luigi Altamura – presto usciranno dei decreti che il legislatore si è dimenticato nel cassetto.” 

Fare il prestanome e dichiarare di possedere una macchina fantasma è un lavoro. Quelli che lo fanno “si fanno pagare 15/ 20 o 30 euro. Si sono inventati il lavoro di prestanome – si è congedato il capo della Municipale di Verona – su questo punto bisogna lavorare di intesa con l’autorità giudiziaria, ci sono soggetti pericolosi.”

 

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