Sprechi alimentari: l’opinione pubblica si divide in sondaggi che dimostrano che gli italiani sanno riciclare cibo ed esperti che rispondono che i dati sugli sprechi non sono reali, e che si spreca molto meno di quanto si ritiene. Chi dice la verità?

I dati del Politecnico di Milano

“Noi ci atteniamo ai dati pubblicati, in una ricerca scientifica, dal Politecnico di Milano che spiega che il 57% dello spreco si genera nella filiera agroalimentare, mentre la restante parte si genera in ambito domestico – ha spiegato Giuliana Malaguti, di Fondazione Banco Alimentare – questo dimostra che bisogna fare molto per recuperare cibo buono.” 

La Campagna Life

Sprechi alimentari: come contrastare il problema? “Attraverso sane abitudini quotidiane. E’ una delle questioni che oggi riproponiamo, ovvero la consapevolezza che ognuno di noi può fare qualcosa, con buone abitudini quotidiane: riutilizzare gli alimenti inventando ricette, fare la spesa con la testa e non con la pancia. Questa è la funzione della giornata di oggi – ha sottolineato la dottoressa Malaguti, a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus – viviamo in un’epoca di paradossi: ci sono bambini che non possono mangiare, da un lato e altri che soffrono di obesità, sono due facce della stessa medaglia che convivono nel nostro Paese. In Italia, 5 milioni di persone sono povere. La campagna Life è una campagna social attraverso cui chiediamo di darci idee contro lo spreco. Il futuro del pianeta è nelle nostre mani.” 

Il recupero degli alimenti, attraverso la ricottura o il congelamento, può avvenire col progetto Life segnalando una ricetta. “Frutta, verdura, pane, vengono gettati di frequente – si è congedata Giuliana Malaguti – sdoganare il pudore che ci prende a fine pasto, quando siamo al ristornate, può essere d’aiuto. Generalmente non chiediamo doggy bag per timore di come venir guardati, è un gesto responsabile – invece – che dimostra il nostro gradimento, allo chef, fino all’ultima briciola.”

 

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