Storia della criminologia
La nascita della criminologia va collocata tra il XVIII e il XIX secolo, con la scuola partenopea (Mario Pagano, Antonio Grimaldi, Francesco Longano). La Scuola Classica insisteva sulle istituzioni sociali per capire e controllare la criminalità piuttosto che sul comportamento del singolo individuo. Questi studiosi, infatti, cercarono di prevedere e classificare le caratteristiche sociali dei soggetti che avrebbero potuto commettere un reato. Il reato dunque era un atto razionale compiuto autonomamente come scelta tra costi e benefici.
Al contrario la Scuola Positiva aveva una visione deterministica del reato, inserito in un contesto sociale e da esso condizionato. Sostenitori di questa corrente furono cesare Lombroso, Enrico Ferr, Franz Von Liszt. Ne consegue che il delitto non è una manifestazione libera e responsabile del soggetto, ma un fenomeno determinato da cause empiricamente rilevabili. Quindi, non considerando più la responsabilità morale del delinquente ma la sua pericolosità sociale, la visione retributiva della pena era sostituita da quella preventiva. La scuola positiva, nel tempo, si suddivise in due direzioni: alcuni insistevano sulle cause biologiche, altri esponenti su quelle psicologiche e morali.
Contro la visione deterministica della Scuola Positiva (no libero arbitrio umano), si opposero:
– Agostino Gemelli: il delinquente con la sua errata condotta persegue fini personali che gli appaiono come valori.
– Karl Marx: la criminalità è frutto delle disfunzioni del sistema capitalista.
La Scuola di Chicago ha dato un ulteriore grande contributo alla storia della criminologia. Per gli esponenti di questa scuola, alla base del loro pensiero vi era questo assioma: il comportamento criminale agisce come modello culturale. L’ambiente malavitoso, dunque, influisce sulle scelte criminali.
Dal 1970, gli studi criminologici hanno provato ad integrare i fattori biologici e i fattori sociali. Per la scuola neodeterminista la criminalità potrebbe essere legata al quoziente intellettivo, alle opportunità economiche, al regime alimentare, all’inquinamento, ecc.
Criminologia e Diritto Penale: il Master di Unicusano
Dopo aver percorso brevemente le tappe della storia della criminologia cerchiamo, brevemente, di capire la differenza tra devianza e criminalità.
Il crimine è un comportamento che viola una norma penale. Pertanto il legame tra Criminologia e Diritto penale è molto stretto. Il concetto di devianza, invece, è relativo ad una generica deviazione dalla norma sociale condivisa. La criminologia si interessa anche allo studio della devianza perché essa costituisce terreno fertile per molti crimini. Ma qual è il rapporto tra criminologia e diritto penale?
La spirale del crimine svaluta la qualità della vita collettiva e determina una minor sicurezza, libertà e fiducia nelle istituzioni. Ne consegue maggiore aggressività e autodifesa. Proprio in vista di questa sicurezza urbana, nasce il master dell’Università Niccolò Cusano.
Il master II Livello in “Criminologia e diritto penale. Analisi criminale e Politiche per la sicurezza urbana.” si rivolge a studiosi dei fenomeni criminali, analisti del crimine, psicologi, sociologi, addetti alla sicurezza urbana e aziendale, addetti alle agenzie di investigazione, medici legali, avvocati, ecc.
È requisito fondamentale essere in possesso della laurea magistrale o specialistica e l’iscrizione è incompatibile con l’iscrizione ad altri corsi o master.
Piano di studi Master Criminologia e Diritto Penale
Dai fondamenti della psicologia al funzionamento del sistema giudiziario, dalla criminalità economica e mafiosa ai crimini dei amss media, dalla devianza e criminalità alla sociologia della religione. Sono tanti i temi che saranno affrontati nel corso di studi del Master. facoltativi, ma di grande utilità, anche i seminari in presenza dove saranno affrontati differenti case history.
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***Articolo a cura di Michela Crisci***
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