L’arrivo della neve è manna per le campagne in allarme per le riserve idriche sulle montagne, nei fiumi, nei laghi e nel terreno necessarie alle coltivazioni nel momento della ripresa vegetativa.

La neve aiuta i raccolti a differenza dei raccolti  a differenza degli acquazzoni

Così la Coldiretti nel commentare positivamente l’arrivo della neve. Una siccità fuori stagione sarebbe preoccupante. A gennaio le precipitazioni sono state nettamente inferiori alla media climatica di 47,2 millimetri di pioggia dell’Italia settentrionale. Le precipitazioni però per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento. Mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti. Positiva è invece la presenza della neve per incentivare il recupero delle risorse idriche ed anche favorire la produzione di grano. A preoccupare è invece il gelo che mette a rischio i raccolti di verdure e ortaggi dopo le gravi perdite subite dall’inizio dell’anno nel mezzogiorno che hanno ridotto le disponibilità sui mercati con effetti sui prezzi.

Nelle campagne le temperature sotto lo zero danneggiano le coltivazioni invernali come carciofi, finocchi, sedano, prezzemolo, cavoli, verze, cicorie e broccoli, ma lo sbalzo termico improvviso ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra. Nei campi è corsa contro il tempo per raccogliere le produzioni prima dell’arrivo del gelo. L’anno passato ha provocato danni all’agricoltura italiana stimati in circa 1,5 miliardi. Gli eventi atmosferici estremi sono ormai diventati la norma. Le tradizionali differenze climatiche tra Nord e Sud sono stravolte. In particolare, si registrano una più elevata frequenza di sbalzi termici significativi e  sfasamenti stagionali.

                                                                                                                                          Fonte DIRE