Lavoro: il Censis ci restituisce una fotografia, paradossale e contraddittoria, del mercato del lavoro italiano. Si lavora tanto e in pochi. Se solo le opportunità aumentassero, magari per i giovani, si lavorerebbe meno e meglio. Ad oggi, ai millennials vengono offerte opportunità come commessi e camerieri.

I giovani lavorano nella filiera del food

Ne abbiamo parlato a Tutto in Famiglia, su Radio Cusano Campus, con Francesco Maietta. “Le radici delle disuguaglianze risalgono indietro nel tempo. Abbiamo una elevata presenza di anziani nel mondo del lavoro – ha affermato il responsabile politiche sociali del Censis – si registra anche un forte divario tra le retribuzioni dei dirigenti, cresciute del 10% dal 1998, a fronte di quelle degli operai, che si sono ridotte. I giovani sono presenti nella filiera del food, che sta crescendo: se stanno sparendo dalla nostra demografia e quelli che abbiamo finiscono in uno specifico settore del lavoro, come facciamo a cambiare le cose?”

I millennials sono attenti all’orario di entrata e uscita

L’altro aspetto preoccupante e allo stesso tempo curioso, rilevato nell’indagine, è collegato alle richieste avanzate dalle aziende, nei confronti dei lavoratori. “La maggioranza presta la propria opera con una intensità più alta. Basti pensare al fatto che siamo sempre reperibili, grazie alle tecnologie – ha spiegato Maietta – il tempo libero in questo modo si riduce sempre di più.” 

Le conseguenze

Lavoro: la situazione attuale è transitoria o destinata a persistere? “Stiamo vivendo un cambiamento epocale, ma sono ottimista, i giovani sono molto attenti all’orario d’uscita – si è congedato Francesco Maietta – le modalità di tutela del lavoro si adegueranno alle nuove condizioni, al momento i risultati della nostra indagine rilevano oltre 5 milioni di lavoratori dipendenti affetti da patologie e con sintomi di stress elevati; altri ci fanno sapere di non avere tempo libero e altri ancora raccontano di avere contrasti in famiglia.”

 

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