Serenella Salomoni(https://www.serenellasalomoni.it/), psicologa e sessuologa, è intervenuta nella trasmissione ‘Un giorno da ascoltare’, condotto da Arianna Caramanti e Misa Urbano su Radio Cusano, per affrontare un tema molto dibattuto: l’educazione sessuale nelle scuole.
Italia indietro rispetto agli altri Paesi
“Credo che l’educazione sessuale nelle scuole sia un argomento importante tanto che il Papa stesso si è espresso in merito dicendo che dev’essere fatta da qualcuno che la sa fare. L’educazione sessuale, se non è materia scolastica, perlomeno dovrebbe essere materia d’argomento in famiglia ma sappiamo che molte famiglie non sono pronte ad affrontare l’argomento. In risposta a ciò, i ragazzi, in passato, si aiutavano con le riviste pornografiche mentre le donne si rivolgevano alle madri, specialmente con l’arrivo del primo menarca. Allora i genitori non erano preparati e quindi l’educazione sessuale non veniva fatta. Secondo l’Oms l’educazione sessuale dovrebbe essere fatta per tutto il periodo scolastico a cominciare dall’asilo.
In altri Paesi è così, siamo noi, assieme alla Bulgaria e alla Spagna, a non essere preparati. Siamo rimasti indietro perché in quanto Paese abbiamo problemi a parlare di sentimenti, di sessualità, di erotismo e di piacere. Non abbiamo persone preparate ad educare sessualmente i ragazzi perché non è un compito che può essere svolto dai professori, già oberati dalle loro mansioni e in aggiunta non adeguatamente retribuiti. C’è la necessità di incaricare delle persone specificatamente addette all’educazione sessuale che non si limitino a spiegare la morfologia del corpo umano o la gravidanza. Bisogna spiegare ai bambini ed ai ragazzi anche come affrontare una relazione sentimentale; è necessario, invece, che le ragazze vengano portate alla consapevolezza della propria sessualità in modo tale che questa non sia “svenduta” solo per collezionare esperienze sessuali da raccontare poi alle amiche. Questi concetti vanno spiegati sia ai bambini che agli adolescenti.
Su Luxuria e Papa Francesco
“Nel mio lavoro di psicologa e sessuologa, mi è capitato di rispondere a domande di adolescenti. I maggiori problemi erano rappresentati dalla non accettazione del proprio corpo e quindi un disagio corporeo. La conseguenza diretta di ciò è una crisi d’identità. Vladimir Luxuria ha fatto bene a raccontare la propria esperienza programma televisivo ‘Alla lavagna’ su Rai Tre; ha dato così forza e fiducia a quelli che non hanno il suo stesso coraggio. Ciò non toglie che quella non è una lezione di educazione sessuale; è il racconto di un’esperienza personale.
Quando parliamo di educazione sessuale dobbiamo aprire il campo a tutta quella che è la sessualità, compresi anche i sentimenti. Il suo intervento è stato limitato e non credo che i bambini di fronte ad un pubblico del genere si siano sentiti liberi di fare tutte le domande che volevano. E’ importante anche comunicare in maniera giusta perché il messaggio sia recepito. Assieme al suo intervento era necessaria un’informazione educativa sull’argomento. Va bene raccontare il proprio vissuto se è pertinente alla materia, ma questo dev’essere sussidiato da una serie di nozioni educative. Mi ha colpito l’intervento del Papa perché mai mi sarei aspettata un’apertura sull’argomento. Ad esempio, quando in passato sono stata chiamata a tenere conferenze negli istituti scolastici su pedofilia ed educazione sessuale, molto spesso non veniva nessuno.”